Interesse dei fondi sul Monte Paschi Il titolo vola (+11%)
Ilpossibile ingresso di un partner per controbilanciare l'esposizione bancaria dell'ente di controllo, pari a circa 900 milioni di euro, è stato presentato ieri alla banche creditrici riunite in Mediobanca. E sarebbe stato ben accolto anche se le stesse hanno definito l'incontro interlocutorio in attesa della vendita effettiva. In ogni caso il mercato ha apprezzato con forti guadagni e con un rialzo del 10,55% a 0,33 euro, sui massimi di giornata. Molto vivaci gli scambi, vicini al doppio della media giornaliera dell'ultimo mese con circa il 2,8% del capitale passato di mano. Presenti all'incontro c'erano sia il pool di banche guidato da Jp Morgan, che ha concesso l'estate scorsa il prestito da 600 milioni per sottoscrivere l'aumento di capitale della banca, sia Credit Suisse e Mediobanca con i quali la fondazione aveva sottoscritto dei derivati per l'emissione fresh della banca. Equinox, società di diritto lussemburghese, ha dato disponibilità a rilevare fino al 12% di banca Mps attraverso la società di investimento Equinox two che ha una compagine sociale di alto livello. Tra i nomi della società consortile ci sono, tra gli altri, Fininvest, Pirelli, Della Valle, Generali, Popolare Milano e, Intesa Sanpaolo. Il fondo Equinox two ha disponibilità di investimento fino a 300 milioni (ma potrebbe raccogliere altri fondi per un'operazione che ha un valore di mercato oggi superiore a 500 milioni). Intanto a Siena prosegue il dibattito fra le forze politiche e sociali per esprimere il successore di Giuseppe Mussari, che lascerà l'incarico all'assemblea di aprile. La candidatura dell'ex ad di Unicredit Alessandro Profumo rimane in buona posizione. Il manager starebbe meditando l'offerta, riferiscono fonti qualificate, ma su di lui pesa il rischio di un rinvio a giudizio da parte del Gup di Milano per la vicenda Brontos, mentre diverse voci indicano che Equinox, nel suo ruolo di nuovo «socio forte», potrebbe candidare Mancuso. Non è in gara la francese Bnp che si è chiamata fuori da ogni speculazione di interesse per Siena che avrebbe riesumato il vecchio progetto di fusione con Bnl. E anche l'ad di Unicredit Federico Ghizzoni ha spiegato: «In Italia stiamo bene come siamo. Se la fondazione intende cedere parti di Monte Paschi per noi non ci sono problemi di sorta. Non siamo coinvolti nel discorso e nemmeno preoccupati, anzi ci auguriamo che possano venderle con successo, se questa è la decisione». L'operazione deve prima passare al vaglio del Tesoro, cui spetta la vigilanza sulle fondazioni e che aveva chiesto chiarimenti già a novembre scorso. I tempi previsti sono 30 giorni, a ridosso quindi della scadenza di metà marzo stabilita nella moratoria di dicembre con le banche. La quota del 15% , a valori attuali di Borsa, vale circa 500 milioni di euro.