Bene l'asta dei Btp, le Borse snobbano Moody's
Ventata di ottimismo sui mercati dopo la positiva asta dei Btp e il relativo calo dei rendimenti. I tassi dei titoli quinquennali si sono attestati al 3,77%, quelli dei decennali al 4,26%. Il Tesoro ha assegnato per i Btp a 5 anni 685,6 milioni di euro, inferiori ai 2 miliardi di offerta massima prevista, contro una richiesta di 1,6 miliardi. Per i decennali l'offerta è stata pari a 2,2 miliardi, assegnati 1,3 miliardi. Rendimenti in deciso calo per i Btp a tre anni (scadenza 2014): il tasso è sceso al 3,41%, con un calo di 1,41 punti rispetto al precedente 4,83%. In asta sono stati venduti titoli per 4 miliardi di euro. Le richieste hanno superato di 1,4 volte l'offerta. RENDIMENTI AI MINIMI Tra gli effetti dell'asta anche il calo del differenziale Btp-Bund. Lo spread è sceso a 360 punti base dai 377 dell'apertura. Il rendimento è al 5,57%. Sul mercato dei cambi l'euro risale a 1,3204 dollari grazie al calo dei rendimenti registrato dai Btp. In calo lo yen, per via delle misure di alleggerimento quantitativo decise dalla Bank Of Japan. La divisa nipponica scende a quota 103,05 sullo yen e a 78,00 sul dollaro. I LISTINI VIRANO IN POSITIVO Le Borse europee, dopo una mattinata incerta a causa del taglio del rating italiano effettuato da Moody's e la minaccia di downgrading di altri Paesi Ue, passano tutte in territorio positivo anche dell'inatteso balzo dell'indice Zew sulla fiducia dei consumatori tedeschi. Francoforte sale dello 0,71%, Parigi cresce dello 0,35%, Londra avanza dello 0,19%, Milano - migliore in Europa - si issa dello 0,94%, Madrid segna + 0,36%. LA SCURE DI MOODY'S Ancora una volta la scure di Moody's si è abbattuta sull'Italia. L'agenzia di rating statunitense ha abbassato la valutazione sul nostro Paese portandola da A2 ad A3, lasciando intravedere nuovi tagli se la situazione nell'Eurozona non migliorerà e se le riforme messe in campo dal governo Monti non andranno a buon fine. Gli analisti di Moody's hanno tagliato anche il rating di Spagna e Portogallo e minacciano la tripla A di Francia, Regno Unito ed Austria. La decisione di Moody's arriva a pochissimi giorni dalla missione negli Usa del primo ministro Mario Monti, che ha illustrato le misure e le riforme decise dal suo esecutivo al presidente Barack Obama ma anche alla comunità finanziaria statunitense, con una storica visita a Wall Street. Nonostante ciò gli analisti di Moody's - che hanno tagliato anche il rating di Spagna e Portogallo e minacciano la tripla A di Francia, Regno Unito ed Austria - vedono alcuni punti deboli che condizionano il nostro Paese. Innanzitutto le incertezze legate alla situazione in Europa: dal rischio defualt della Grecia alle difficoltà che i leader stanno ancora dimostrando nel mettere a punto una valida rete di protezione del sistema finanziario e una riforma delle proprie istituzioni. Senza contare le prospettive economiche in via di costante deterioramento, soprattutto in alcuni Paesi tra cui proprio l'Italia. Tutto ciò - spiegano gli analisti dell'agenzia - rischia di pesare ulteriormente ''sulla già fragile fiducia dei mercati'' verso i Paesi con i maggiori problemi sul fronte dei debiti sovrani. DEBOLEZZA STRUTTURALE Per Moody's ci sono poi le incertezze legate in maniera specifica alla situazione italiana: sia quella economica, con una recessione che si riaffaccia prepotentemente alla porta, sia quella dei conti pubblici, a partire dall'elevatissimo livello del debito pubblico e dagli altissimi costi per rifinanziarlo. Terzo - sottolinea Moody's - c'è un altro ''rischio significativo'': quello che il governo italiano non riesca a centrare gli obiettivi di risanamento a causa della marcata e persistente debolezza strutturale dell'economia del Paese. E qui sarà fondamentale quello che il governo Monti riuscirà ad ottenere sul fronte delle riforme strutturali, da quella del mercato del lavoro alle liberalizzazioni. Anche da questo dipenderanno le prossime decisioni dell'agenzia di rating, che per il nostro Paese conferma un outlook negativo legato sopratutto ad un possibile peggioramento della crisi del debito nell'Eurozona. Non a caso anche il rating di Madrid è stato tagliato di ben due scalini (da A1 ad A3), insieme a quello di Lisbona (da Ba2 a Ba3). Giu' il rating anche di Slovenia, Slovacchia e Malta.