Fessure sulle ali. L'A380 nel mirino
Un'ineziache rischia però di rallentare uno dei programmi di trasporto civile più importanti al mondo e soprattutto concepiti e sviluppati in Europa. Ma la prudenza, quando si parla di bestioni in volo, non è mai troppa e ieri l'Agenzia europea per la sicurezza aerea (Easa) ha chiesto ispezioni su tutti i super aerei per verificare la presenza delle microfratture, dopo la loro scoperta su un jet della Qantas Airways. Il provvedimento arriva dopo una prima serie di controlli, effettuati a due riprese da tecnici di Airbus insieme a tecnici della manutenzione delle compagnie sui venti A380 che hanno già accumulato oltre 1.300 ore di volo. Queste verifiche hanno permesso di riscontrare delle piccole crepe su componenti in alluminio a forma di squadra, causate probabilmente da problemi nella fase di avvitamento all'ala. Anche se gli esperti le hanno giudicate non pericolose per la sicurezza dei passeggeri, l'Aesa ha deciso di chiedere verifiche precauzionali su tutti i 67 aerei di questo tipo in attività, utilizzati da 7 compagnie aeree (principalmente Emirates, Singapore Airlines e Air France), nessuna delle quali italiana. Per quanto riguarda la prima serie di velivoli controllati, ha precisato alla stampa un portavoce di Airbus, «sono in corso le riparazioni necessarie, che confermano la nostra comprensione del problema». Il costruttore si è inoltre impegnato a realizzare riparazioni preventive sugli A380 attualmente in produzione, nei due siti di Tolosa (Francia) e Amburgo (Germania), e a modificare il procedimento produttivo di questo modello, rivedendo sia la struttura dell'ala che i metodi di assemblaggio. I restanti 47 A380 saranno ispezionati tramite una nuova tecnica, che attraverso l'utilizzo di campi magnetici permette di rilevare anche imperfezioni invisibili ad occhio nudo. I controlli richiederanno diversi anni, e saranno effettuati prima sugli apparecchi in servizio da più tempo; per quelli consegnati più di recente, invece, le verifiche arriveranno in seguito, durante le operazioni di manutenzione di routine. In attesa dei check up, i giganti del cielo potranno continuare a volare, dato che sia Airbus, sia le compagnie proprietarie ritengono non ci siano rischi per i passeggeri. Ciononostante, ieri l'australiana Qantas, la cui flotta conta 11 A380, ha deciso di bloccarne uno proprio a causa delle micro-crepe rilevate sulle ali, in attesa delle riparazioni. Quello di ieri è l'ultimo di una lunga serie di problemi per l'A380 di Airbus. La sua consegna era stata ritardata più volte, proprio a causa di problemi nella catena di assemblaggio, provocando non pochi problemi finanziari al costruttore e alla casa madre Eads. Solo nel 2007 il primo di questi aerei è entrato in servizio.