Riello esce, corsa Bombassei-Squinzi
Il candidato dei veneti si defila. Il presidente della Brembo: mi facilita
Lacorsa per la successione a Emma Marcegaglia nella presidenza di Confindustria, potrebbe essere un testa a testa tra due soli candidati. Oltre all'attuale vicepresidente, in pista resta il numero uno della Mapei, Giorgio Squinzi. Ma sarebbe Bombassei il vero favorito. Oltre al sostegno di Montezemolo ieri ha ricevuto l'endorsement anche di Carlo De Benedetti che, dice, «oltre ad essere un grande imprenditore come dimostrano i risultati della Brembo, ha le caratteristiche per essere un grande presidente». Candidato dagli industriali veneti Riello ha annunciato «un passo di lato»; perchè «in questo momento difficile, due candidati bastano e avanzano» e va auspicato che si arrivi «un atto unitario». Se ne è «molto dispiaciuto» il presidente del Veneto, Luca Zaia, che vorrebbe una candidatura veneta. Intanto Squinzi e Bombassei hanno intensificato la campagna elettorale. Ieri il presidente della Mapei era in Toscana mentre il numero uno della Brembo in Veneto. Bombassei ha già presentato il suo programma e ieri appena gli è stato comunicato il passo indietro di Riello non ha esito a commentare che questo gli «facilita il percorso per mantenere la maggioranza dei consensi nel territorio». E si è detto anche convinto che «buona parte del Veneto» sia dalla sua parte. Si è anche lanciato nella prefigurazione di quella che potrebbe essere la sua squadra. Ha ribadito di «non aver preso impegni con nessuno, nè come vice presidenze e nè per altre cariche» e di essere d'accordo con Montezemolo per una struttura «molto stretta, contenuta, con persone di grande eccellenza e di grandi capacità». Squinzi continua a mantenersi low profile, con scarse dichiarazioni pubbliche. Ieri dopo aver incontrato gli imprenditori toscani a Firenze, in una nota si è limitato a riferire in una nota di aver «recepito dai suoi interlocutori importanti indicazioni di merito per quello che sarà il vero e proprio programma per Confindustria». I tempi stanno accelerando anche se ancora non ci sono candidature ufficiali in attesa del lavoro dei «tre saggi» della Commissione di designazione. La partita sulla presidenza è seguita con attenzione dai sindacati e in particolare dalal Fiom che attacca Bombassei: «Vuole far assumere a tutti il modello della Fiat».