Le tavolette spingono Amazon sul mercato italiano
Ilcolosso americano delle vendite online è subito partito con cinque categorie merceologiche, contro le due del sito francese, e in meno di un anno ha aggiunto anche Kindle e gli e-book. «Il traffico di nuovi clienti, sia in termini di tavolette sia di contenuti, sta accelerando la crescita», spiega al Tempo, Martin Angioni, Country Manager Amazon Italia, che si dichiara anche ottimista sugli effetti della legge Levi che dal 1 settembre disciplina il prezzo dei libri fissando tetti per gli sconti di librai ed editori. Una legge criticabile per i colossi delle vendite on line come Amazon.it. «Il 90% delle nostre vendite di libri è fatta di titoli di cui vendiamo meno di venti copie. Ciò vuol dire che su Amazon non si acquistano tanto i best seller, quanto piuttosto i titoli che non si trovano altrove. In Italia ci sono 5 o 6 milioni di forti lettori, ma la stragrande maggioranza della popolazione non compra libri. Bisognerebbe occuparsi dei 55 milioni di italiani che non leggono e portarli nelle librerie. Noi ci stiamo provando». Nel frattempo lo scenario sta cambiando: secondo i dati del Politecnico di Milano la diffusione di tablet in Italia è di 1,4 milioni a fine 2011, con una previsione intorno ai 2,5 a fine 2012 (la diffusione mondiale si aggira tra i 75 e gli 80 milioni). Il mercato eBook sul totale mercato editoriale è passato dallo 0,04% a fine 2010 allo 0,1% di fine 2011, i titoli disponibili sono passati da meno di 1.700 (fine 2010) a circa 20.000 (fine 2011) e il prezzo medio dei dispositivi di lettura in Italia è calato drasticamente (ora è tra i 100 e i 150 euro). Sul fronte dei conti, intanto, Amazon ha chiuso il quarto trimestre con un fatturato in crescita del 35% a 17,43 miliardi di dollari (12,95 miliardi nel 2010) e un utile netto in calo del 58% a 177 milioni (416 milioni). Il giro d'affari è inferiore a quello stimato dagli analisti (18,5 miliardi) ma l'utile è nettamente superiore (17-19 centesimi). Per il primo trimestre 2012 il gruppo fondato e guidato da Jeff Bezos stima un fatturato tra 12 e 13,4 miliardi con un incremento tra 22% e 36% rispetto al primo trimestre 2011, mentre sul fronte del risultato le previsioni oscillano tra una perdita operativa di 200 milioni (-162%) e un utile di 100 milioni (-69%). Durante le ultime festività i venditori terzi (il cosiddetto servizio Marketplace che dà la possibilità a negozianti e rivenditori di mettere in vendita i propri prodotti sulla piattaforma) hanno registrato una crescita del 65% della divisione che ora rappresenta il 36% delle unità vendute. In nove le vendite dei vari dispositivi Kindle e Kindle Fire sono aumentate del 177% rispetto al 2010. I vertici difendono la politica del gruppo che sta effettuando investimenti aggressivi per sfruttare le nuove opportunità di crescita. Da semplice venditore di libri online Amazon punta infatti a diventare il più grande fornitore online di prodotti di entertainment distribuiti attraverso vari dispositivi, inclusi quelli sviluppati internamente (Kindle). Nel 2011 sono stati aperti 17 nuovi centri di Logistica nel mondo per lo smistamento e la consegna dei prodotti.