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Soci in movimento attorno a Unicredit

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Ieriil gruppo De Agostini ha esercitato tutti i diritti legati ai cashes (il prestito convertibile in azioni) sottoscritto nel 2009. L'investimento è stato di 12,5 milioni per 6,5 milioni di azioni Unicredit, che rappresentano una partecipazione dello 0,11% nel capitale totale della banca post aumento e lo 0,17% delle nuove azioni emesse. In caso di conversione dei cashes, il gruppo De Agostini potrebbe arrivare a detenere lo 0,17% del capitale Unicredit. Non è l'unico socio a muoversi. Anche la Capital Research and Management Company è salita nel capitale Unicredit. La società di gestione passa a detenere dal 2,547% al 5,406%, secondo gli aggiornamenti Consob sulle partecipazioni rilevanti. La quota è è in gestione discrezionale del risparmio di cui il 4,022% per conto di Europacific Growth Fund. L'operazione è del 18 gennaio. Infine Aabar, il fondo sovrano di Abu Dhabi, ha una partecipazione potenziale in Unicredit del 6,05% che scenderà al 5% dopo l'aumento. Il 16 gennaio scorso la International petroleum investment company ha comunicato di detenere una partecipazione potenziale pari al 6,050%. Intanto il presidente di Unicredit, Dieter Rampl ha incontrato ieri alcuni importanti azionisti anche stranieri della banca. Si sarebbe trattato di una riunione per cominciare, dopo l'aumento di capitale, a fare il punto sulla nuova corporate governance.

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