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La Bce eviti il collasso dell'euro Appello di Fitch e Carmignac

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L'agenzia di rating e il gestore francese: scenda in campo Draghi

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Agenziedi rating, ma anche fondi di investimento invocano un intervento forte del board della Bce. Ieri a rinnovare l'appello per un maggiore impegno della Eurotower è stata l'agenzia Fitch: «La Bce dovrebbe rafforzare il suo piano di acquisto di titoli di stato per sostenere l'Italia ed evitare un catastrofico collasso dell'euro» ha detto David Riley,responsabile dei rating sovrani dell'agenzia Usa. A rafforzare la richiesta si è aggiunto l'appello di Edouard Carmignac, presidente dell'omonima società di gestione francese, che ha chiamato in campo non solo l'istituzione centrale, ma anche «Super Mario Draghi», comprando spazi sui più importanti quotidiani europei dal Financial Times a El Pais, al Sole 24 Ore. Così dopo la lettera inviata tre mesi fa a Jean Claude Trichet, il fondo transalpino è tornata all'attacco scrivendo al nuovo presidente dell'Eurotower, Draghi appunto, per chiedere un impegno determinante della Bce nella soluzione della crisi del debito. «Il momento è grave e richiede un'azione decisiva. Solo la Bce è in grado di agire». «L'Italia come la Spagna si sono dotati di governi dalle ambizioni riformiste incontestabili - ha scritto Carmignac -. Non sarebbe opportuno sostenerli prima che le pressioni della piazza li facciano desistere? Mi sembra altresì imperativo che la Bce dichiari la sua intenzione di acquistare il debito sovrano dei Paesi in difficoltà senza limiti d'importo e senza sterilizzazione degli interventi». Solo la Bce è in grado di agire, mentre le elucubrazioni riguardo all'Efsf sono destinare a restare dei pii desideri, alla luce del labile rating della maggior parte dei Paesi europei - ha proseguito ricordando l'appellativo di Super Mario guadagnato da Draghi negli anni '90 -. Ora è l'Europa ad aver bisogno di un Super Mario per riparare le tubature malandate delle sue finanze e garantire la sopravvivenza dell'euro». Intanto resta caldo il tema delle ricapitalizzazioni richieste dall'Eba, l'autorità bancaria europea, alle banche dell'Ue e, in particolare, a quelle italiane. «Le banche europee dovranno ricapitalizzare entro i tempi stabiliti, sarà un processo doloroso, ma necessario per recuperare stabilità e tornare a dare un contributo alla crescita» ha spiegato ieri il presidente dell'Eba, Andrea Enria, nel corso di un'audizione alla Commissione finanze della Camera. Ai deputati Enria ha anche assicurato che alla sua attenzione non è giunta alcuna richiesta di proroga delle scadenze. Netta invece l'opposizione dell'Abi, che ha ribadito la discutibilità delle decisioni assunte e confermato la propria intenzione di passare alle vie legali a livello europeo. Le scelte dell'Eba «sono discutibili nel metodo, nel merito, nella tempistica» ha incalzato l'associazione. Che ha lamentato anche il fatto che «il cosiddetto esercizio Eba non è stato preceduto da alcuna consultazione, né da alcuna analisi di impatto».

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