Difendiamo il risparmio degli italiani
Pochi,se non attraverso vecchi film, riprodotti in tv, conoscono l'attività del banco dei pegni. Trattasi di una banca speciale nata per iniziativa di Frate Bernardino da Feltre che, nel '400, fondò la Banca del Monte per sostenere i poveri. Nel periodo post bellico, nel banco pegni andavano molti indigenti che depositavano collane, anelli, lenzuola e quant'altro. Ricavavano pochi soldi che, per qualche giorno facevano legare un misero pranzo con una cena a base di una tazza di latte. Questi banchi poi vendevano all'asta beni non ritirati per il debito non onorato. Il Banco pegni è, credo, quasi del tutto scomparso in Italia. O quantomeno se ne avvalgono in pochi. Speriamo si continui così. Il più importante quotidiano economico italiano ha riportato una notizia, due volte pubblicata, del boom inglese dei banchi di pegno. Pare che la crisi economica, in Gran Bretagna, stia diventando un business per le agenzie dei pegni. Una delle banche più importanti del settore, quotate in borsa, sta aprendo diverse agenzie in tutta l'Inghilterra. Chi porta i beni al pegno non sono più soltanto i poveracci, ma anche ex ricchi che vanno a pegnare Ferrari, Mercedes, Rolex, gioielli, opere d'arte, vini d'annata e quant'altro. Per mantenere la privacy, di cui gli inglesi sono gelosi, gira per le strade di Londra un camioncino anonimo che va nelle case di questi signori a ritirare le merci da mettere a pegno. Le famiglie anglosassoni hanno poco il culto del risparmio a differenza di quelle italiane. Il credito al consumo è di importazione oltreoceano e oltremanica. Poi è approdato anche da noi. La riluttanza delle banche a concedere il credito spinge gli inglesi a dare in garanzia l'argenteria. Si è sempre detto che nei paesi anglosassoni lo Stato se non è ricco è meno indebitato e la famiglia povera. In Italia il fenomeno è rovesciato. La crisi morde. Consumi e risparmi retrocedono. Dobbiamo fare in modo che lo Stato sia meno debitore e le famiglie mantengano la ricchezza accumulata grazie al risparmio.