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Ue, Cameron dice no alla tobin tax europea

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Il Primo Ministro Davide Cameron

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Europa in ordine sparso prima sul "patto di bilancio", ora sulla "tobin tax", con Londra che si impunta e dice "no", Parigi che spinge in avanti e l'Italia che cerca la giusta via. Dopo l'incontro di venerdì tra Monti e Sarkozy a Parigi, la settimana prossima si prevede cruciale per un'Europa al lavoro per uscire dalla peggiore crisi finanziaria dalla nascita dell'euro. Domani il presidente francese si recherà a Berlino dove, alle 11.30, incontrerà la cancelliera Angela Merkel. Un testa a testa cruciale per definire le strategie per uscire fuori dal tunnel e, soprattutto, per ricompattare l'Unione divisa su diversi punti. Tra questi appunto il nodo della tassa sulle transazioni finanziarie su cui Parigi ha deciso di andare avanti da sola "per dare il buon esempio", come ha dichiarato il presidente Sarkozy, e garantire all'Ue 55 miliardi di euro l'anno in più in bilancio. Volontà oggi bocciata dal premier David Cameron che ha senza mezzi termini minacciato di bloccare il provvedimento a livlelo europeo. Cameron: no alla tobin tax "Se la Francia vuole adottare la tobin tax sulle transazioni finanziarie è libera di farlo. Noi non la seguiremo" ha affermato il premier britannico. "L'idea di una nuova tassa europea - ha detto Cameron - non applicata da tutti non penso che sia un'ipotesi fattibile. Quindi noi la bloccheremo". Ma la Francia procede lo stesso e già entro febbraio potrebbe presentare il provvedimento al Parlamento, nonostante le critiche degli operatori finanziari che già hanno avvertito il governo: questo farà male alla nostra economia. Mercoledì incontro Merkel-Monti Se Parigi non sente ragioni, la Germania ha già fatto sapere che la tobin tax può essere ipotizzabile ma solo se applicata da tutti i 27 paesi. Più possibilista Mario Monti che però ha avvertito che è importante che sulla tassa i paesi non vadano avanti da soli e che un accordo ci sia almeno a livello dell'area euro. Mercoledì prossimo sarà Monti ad andare dalla cancelliera tedesca in un incontro previsto alle 11.30 negli edifici di Dorotheenstrasse. Sul tavolo, oltre la tobin tax, ci saranno probabilmente gli altri punti nodali del come risolvere la crisi europea: dal nuovo Fondo salva stati, Esm, che da luglio prenderà il posto dell'European Financial Stability Facility, Efsf, al lancio degli Eurobond, su cui Roma è in linea con Parigi ma non con Berlino quest'ultima non favorevole all'idea che i debiti sovrani dei paesi "cicala" vengano assorbiti dai paesi più virtuosi. L'Italia preme anche per una banca centrale dotata di tutti gli strumenti utili a fornire liquidità e su questo dovra' confrontarsi con i partner. "L'Italia ha fatto e continuerà a fare la propria parte. Ora però l'Europa renda subito operativo il fondo salva-Stati e vari project-bond per crescere: così i tassi di interesse caleranno" ha detto Monti in un colloquio con il Sole 24 Ore. "Se i rendimenti caleranno - spiega - anche le riforme italiane saranno più facili". Per quanto riguarda la tobin tax, ma anche il Patto di bilancio per rafforzare le politiche economiche Ue su cui Londra ha già detto "no", il momento clou sarà quello del 18 gennaio quando Monti andrà a Londra a incontrare Cameron. Italia, Francia e Germania poi si vedranno per "fare il punto" il 20 gennaio a Roma. Con un passaggio sull'Ecofin del 23 gennaio tutto dovrebbe alla fine essere più chiaro il 30 gennaio quando si terrà a Bruxelles il vertice europeo di tutti i capi di Stato e di governo: in agenda allora ci sarà certamente anche la fatidica tobin tax.

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