Grecia a un passo dall'addio all'Euro
Si aggrava la crisi in Grecia. Il portavoce del governo di Atene Pantelis Kapsis parlando a Skai tv, secondo quanto riportato dal sito internet della Bbc, ha ventilato l'ipotesi che la Grecia possa uscire dall'Eurozona se il secondo accordo di salvataggio per 130 miliardi dovesse fallire. «L'accordo di salvataggio deve essere firmato altrimenti saremo fuori dai mercati, fuori dall'euro» ha detto il portavoce riferendosi alla tranche di aiuti attesi dalla Ue, dal Fondo Monetario internazionale e da creditori privati. La scadenza è marzo, quando scatteranno una serie di rimborsi sul debito, che se dovessero saltare porterebbero il paese in default. Finora sia Atene sia Bruxelles hanno sempre escluso una fuoriuscita dall'euro. Gli ispettori di Ue, Fmi e Bce sono attesi ad Atene per il 15 gennaio per definire i dettagli del piano di salvataggio che in ottobre è stato subordinato dai leader europei all'adozione di ulteriori misure di taglio del deficit e di ristrutturazione. I rappresentanti dei creditori internazionali chiederanno al governo del premier Lucas Papademos risultati concreti sul fronte della lotta all'evasione fiscale e sulla riforma del sistema fiscale, insisteranno sulla chiusura degli Enti statali inutili e sul licenziamento del personale in esubero, sulla liberalizzazione delle professioni chiuse e sulle privatizzazioni, fronti sui quali per il momento si è fatto poco. In più, al centro delle trattative, si troveranno le misure necessarie per coprire il «buco» di tre miliardi di euro nel bilancio del 2011 e il modo per reperire i sette miliardi di euro che serviranno per il triennio 2012-2015. Ma all'allarme di Atene è arrivata a stretto giro la replica del portavoce della Commissione Ue Olivier Bailly. «Non abbiamo nessun piano di avere uno stato membro fuori dall'eurozona nè nel 2012 nè dopo» ha ribadito. «Speriamo di concludere presto», ha aggiunto il portavoce, ricordando che il primo punto da finalizzare è l'accordo tra le autorità greche e il settore privato sul taglio del valore dei bond greci, e in base a questo saranno poi stabiliti i dettagli del secondo piano con la troika e l'Eurogruppo. Intanto il premier greco, nel tentativo di affrontare le questioni in sospeso, ha convocato per domani il Consiglio dei ministri per mettere appunto un piano di 100 giorni per chiudere tutti i fronti dai quali dipende la permanenza della Grecia nell'eurozona.