Cameron: "No alla tobin tax europea"
Il premier britannico David Cameron ha annunciato l'intenzione di porre il veto su una proposta per introdurre una Tobin Tax europea sulle transazioni finanziarie. «Se i francesi vogliono procedere con una tassa sulle transazioni nel loro paese, allora dovrebbero essere liberi di farlo. Ma l'idea di una nuova tassa europea mentre non avremo la stessa tassa in altri luoghi non credo sia assennata, e quindi la bloccherò a meno che il resto del mondo non concordi nello stesso momento di adottare tutti insieme lo stesso tipo di tassa». Intervenendo alla Bbc, il premier ha anche promesso di lavorare per ridurre la disoccupazione durante l'anno appena iniziato, spiegando che l'intero governo sta lavorando «ad un'agenda della crescita» per l'economia. Parigi è intenzionata ad andare avanti anche da sola, forse già entro febbraio come ha reso noto il sottosegretario per l'edilizia popolare, Benpoit Apparu. L'ipotesi era già stata respinta da paris europlace, organizzazione che rappresenta le piazze finanziarie francesi, contraria al varo di una "tobin tax" se questa nascesse da un'iniziativa unilaterale di parigi e non fosse adottata in sede europea: "non è certo perché i finanzieri dicono di non voler essere tassati che li ascolteremo, non è affatto illogico ed è in ogni caso morale che le piazze finanziarie debbano contribuire all'uscita dalla crisi", ha ribattuto apparu. Intanto la Germania punta però a ottenere un'introduzione dell'imposta a livello europeo e anche per il premier Mario Monti 2 "sarebbe necessario che i Paesi non vadano avanti da soli nell'applicazione della tassa". Sulla Tobin tax esiste una proposta della Commissione europea entro il 2014 per un incasso di circa 50 miliardi di euro. Contro il progetto si oppongono, oltre la Gran Bretagna, anche Svezia e Malta.