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Manovra, l'Inps scrive ai pensionati "Stop ai contanti sopra i mille euro"

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Il presidente dell'Inps Antonio Mastrapasqua

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Niente più pensioni pagate in contanti da marzo prossimo se l'importo eccede i mille euro. Lo ricorda l'Inps che ha inviato circa 450 mila comunicazioni ai pensionati che percepiscono assegni mensili di importo complessivamente superiore a questa cifra, pagati in contanti, per invitarli a comunicare entro febbraio 2012 modalità alternative di riscossione. La legge 214 del 22 dicembre 2011 infatti, ricorda l'Istituto, "ha stabilito che le Pubbliche Amministrazioni devono utilizzare strumenti di pagamento elettronici, disponibili presso il sistema bancario o postale, per la corresponsione di stipendi, pensioni e compensi di importo superiore a mille euro (limite che potrà essere modificato in futuro con decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze). L'adeguamento alle nuove modalità di pagamento entro il 6 marzo 2012 L'Istituto quindi non potrà effettuare pagamenti in contanti di importo superiore a mille euro a partire dal 7 marzo". I pensionati che stanno ricevendo la lettera dell'Istituto potranno comunicare entro febbraio le nuove modalita' di riscossione, scegliendo tra l'accredito in conto corrente, su libretto postale o su carta ricaricabile. Rincari, il prezzo della benzina vola a 1,738 euro/litro Le nuove addizionali regionali spingono il prodotto verso quota 1,8 euro/litro in alcune aree del Paese, rileva la consueta rilevazione di Quotidiano Energia. In particolare, sono scattate le addizionali regionali in cinque regioni: la Toscana ha aumentato l'imposizione fiscale sulla benzina di 5 centesimi (6,1 cent Iva inclusa), il Lazio di 2,6 cent, la Liguria di 2,5 cent, le Marche di 5 cent, l'Umbria di 4 cent (QE 30/12). I consumatori sono sul piede di guerra: avvertono che i rialzi si rifletteranno anche sugli alimentari e chiedono una convocazione dal ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera. Da una ricerca Confesercenti-Swg infine emerge come gli italiani siano stati sempre più ponderati in ambito di gestione del bilancio familiare e sempre più costretti a dover ridurre le proprie uscite: oltre 8 italiani su 10 (l'83% contro il 69% del 2010) hanno tagliato le spese, soprattutto riguardo l'abbigliamento e le calzature, le vacanze e gli acquisti per la casa. Aumenta - continua la ricerca - la difficoltà a far quadrare il proprio bilancio familiare per arrivare senza difficoltà alla fine del mese. Scende, infatti, di dieci punti la quota di persone che riesce, con il proprio il reddito, a coprire in tranquillità le spese mensili: è il 62%, mentre sale al 28% la fetta che riesce a far fronte a tutte le spese fino alla terza settimana (era il 20% nel 2010). Il 10% confessa, infine, di giungere, con le proprie entrate mensili, solo fino alla seconda settimana.  I sindacati non approvano. L'Inps «sia meno passiva con il governo e apra il confronto con i sindacati». Lo afferma in una nota il segretario generale Spi-Cgil Carla Cantone che spiega: «è del tutto incomprensibile l'imposizione del governo di bloccare l'erogazione in contanti delle pensioni sopra i 1.000 euro. In questo modo, infatti, i pensionati saranno obbligati per decreto ad aprire un conto corrente bancario o postale. Non intendiamo assolutamente rassegnarci ad accettare questa norma ed è per questo che chiediamo all'Inps di essere meno passiva rispetto alle decisioni del governo e di aprire con urgenza un tavolo di confronto con le Organizzazioni sindacali».  

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