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Aumentano luce, gas e autostrade Stangata di 2.100 euro a famiglia

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In arrivo pesanti aumenti per le bollette di luce a gas dal primo gennaio 2012. L'elettricità rincarerà del 4,9% mentre il gas del 2,7%. Lo ha stabilito l'Autorità dell'energia con gli aggiornamenti delle tariffe per il prossimo trimestre. Stangata di Capodanno: da gennaio +4,9% luce e 2,7% gas Per l'energia elettrica, la famiglia tipo spenderà 22 euro in più su base annua mentre per il gas, a causa degli aumenti delle quotazioni del petrolio, la maggiore spesa sarà di 32 euro. Gli aumenti - spiega l'Autorità - sono stati determinati dai persistenti rialzi delle quotazioni petrolifere e, per l'energia elettrica, anche dagli incentivi alle fonti rinnovabili. Per il gas, l'incremento è determinato dal rilevante aumento della materia prima, i cui prezzi sono ancora legati alle quotazioni del petrolio e definiti prevalentemente attraverso contratti di lungo periodo. In questa situazione di forte rigidità, i consumatori finali non possono beneficiare di eventuali diminuzioni dei prezzi all'ingrosso sui mercati spot. Infatti, rispetto al 2010, il prezzo medio annuale del greggio ha registrato un incremento del 40% in dollari. Per le famiglie in condizioni di grave disagio economico, per quelle numerose e per i malati gravi che necessitano di apparecchiature elettriche, è previsto l'incremento dei bonus a riduzione della spesa per elettricità e gas. In particolare, nel 2012, il bonus elettrico aumenterà del 12% per un importo annuo pari ad un minimo di 63 ad un massimo di 139 euro (155 euro per i malati gravi) e, per il gas, l'incremento sarà del 20% portando il bonus a un valore compreso fra i 35 e i 318 euro. Ad oggi, circa un milione di famiglie l'anno usufruiscono del bonus elettrico e oltre 600mila del bonus gas.   La benzina infrange l'ennesimo record per Capodanno Nei distributori Eni il prezzo della verde è arrivato a 1,722 euro al litro, livello mai toccato finora, lasciando presagire nuovi rialzi nei prossimi giorni. Il market leader anticipa infatti solitamente l'andamento dei listini degli altri marchi, che quindi potrebbero seguire a breve. Non solo. Dal primo gennaio sono in arrivo nuovi ritocchi delle accise in ben sei Regioni. Il risultato è che oggi, calcolano Adusbef e Federconsumatori, ogni pieno costa 15 euro in più rispetto ad un anno fa, quando per un litro di benzina si pagavano quasi 30 centesimi in meno. Ipotizzando una media di due pieni al mese ad automobilista, gli aumenti, sottolineano le associazioni, si traducono in una stangata da 360 euro annui. «Come temevamo il prezzo della benzina ha raggiunto ormai un livello insostenibile - affermano - le ricadute sulle tasche dei cittadini sono gravissime». Per questo è necessario accelerare sul versante delle liberalizzazioni, aprendo la vendita anche attraverso il canale della grande distribuzione, e di avviare «un serio piano» di verifiche e controlli contro meccanismi speculativi. L'idea di liberalizzazioni «miracolose» è invece respinta dalla Figisc che, più che sulla rete, punta il dito sugli aumenti passati e recenti delle imposte: «se oggi il prezzo della benzina italiana è il più alto nell'Europa comunitaria e quello del gasolio si attesta al secondo posto, ciò è solo dovuto all'aumento delle imposte», afferma il presidente Luca Squeri. In vista del 31 dicembre, intanto, il Codacons calcola che «considerando i milioni di cittadini che si sposteranno per Capodanno utilizzando l'automobile, la maggiore spesa per i rifornimenti di carburante sarà pari complessivamente a 215 milioni di euro». Inoltre, con il prezzo della benzina salito ormai sopra 1,72 euro al litro il costo di un pieno sorpassa praticamente per la prima volta quello per l'appuntamento del cenone, che è stimato invece in calo del 12%. Secondo la Coldiretti infatti fare il pieno ad un'auto di media cilindrata con un serbatoio di 45 litri costa oltre 77 euro, un importo leggermente superiore alla spesa massima di 75 euro pianificata dalla maggioranza degli italiani per la notte di San Silvestro.   Per le autostrade aumento medio del 3,1% Da gennaio i pedaggi sulle autostrade italiane subiranno un aumento medio del 3,1%. Lo comunica l'Aiscat, l'associazione che riunisce le concessionarie autostradali, precisando che nel 2010 le società concessionarie hanno realizzato investimenti per oltre 2 miliardi di euro, con un incremento di quasi l'11% in un anno.

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