Aumento di capitale da 7,5 miliardi

Com'erastato ampiamente previsto, i soci del gruppo hanno approvato oggi un aumento di capitale da 7,5 miliardi, che permetterà ad Unicredit di ottimizzare la liquidità e rafforzare la struttura patrimoniale del gruppo. Un aumento di capitale che è stato deciso a larga maggioranza: i sì sono stati pari al 97,89% dei presenti e degli aventi diritto, che corrispondono al 33,65% delle azioni ordinarie. Per Unicredit si tratta del terzo aumento di capitale in tre anni. Al termine dell'assemblea l'ad del gruppo, Federico Ghizzoni, ha sottolineato che «la maggior parte degli azionisti di riferimento» sottoscriveranno l'aumento di capitale, e ha detto di credere che anche «Allianz abbia intenzione di partecipare». Una sottoscrizione a cui dovrebbe prender parte anche Cariverona, nonostante la richiesta, durante l'assemblea, di «una severa riflessione sulle cause interne ed esterne» dell'attuale situazione. «Ma non la vedo come una dichiarazione critica - ha commentato Ghizzoni -. Il suo voto favorevole è stato importante». Per Unicredit l'altra notizia positiva, anche se ancora ufficiosa, riguarda la Banca Centrale Libica, che possiede una quota del 4,988%: il governo italiano avrebbe infatti sbloccato, attraverso il Comitato di sicurezza finanziaria, i fondi congelati all'istituto. La Banca centrale libica dovrebbe quindi avviare un aumento di capitale da circa 375 milioni. E se ieri in assemblea non vi erano i soci libici, vi era però l'ex governatore della banca centrale Farhat Omar Bengdara, anche se in qualità di membro del Cda di Unicredit. L'aumento di capitale è comprensivo dell'eventuale sovrapprezzo di emissione ed è da eseguirsi entro il 30 giugno 2012. Il lancio dell'offerta è previsto entro il primo trimestre del 2012, mentre il prezzo di emissione verrà determinato al momento del lancio effettivo dell'aumento di capitale, che dovrebbe consentire di riallineare i coefficenti patrimoniali consolidati correnti a quelli medi delle banche europee. Unicredit punta dunque a raggiungere, nel corso del 2012, un coefficente di capitale primario superiore al 9%, calcolato sulla normativa ispirata ai criteri di Basilea 3. L'assemblea ha approvato poi una ricapitalizzazione a titolo gratuito per un importo nominale di circa 2,5 miliardi di euro, da eseguirsi mediante un aumento del valore nominale delle azioni ordinarie e di risparmio da 0,50 a 0,629 euro. Approvata anche la proposta di raggruppamento azionario che permetterà di ridurre il numero di azioni ordinarie e di risparmio in circolazione con un rapporto di dieci a uno, al fine di semplificarne la gestione amministrativa. Il raggruppamento non avrà alcuna influenza sul valore della partecipazione posseduta: gli azionisti vedranno diminuire il numero delle loro azioni, ma l'aumento di valore delle singole azioni farà in modo che non vi sarà nessun impatto sul controvalore totale dell'investimento.