Nasce la fabbrica del terzo millennio
Novità Tecnologia per annullare i rumori e team autonomi di operai guidati dai «leader»
Mapiù che una fabbrica animata da metalmeccanici vecchio stile, il centro produttivo Giambattista Vico,sembra un laboratorio di analisi chimiche. Tute bianche e un «silenzio» insolito per una fabbrica. E non è un giorno particolare nel quale si lucidano gli argenti per l'arrivo degli ospiti, ma solo il futuro che avanza. Il nuovo impianto di produzione di Pomigliano è un fiore all'occhiello della fabbrica automobilistica italiana, la struttura più avanzata all'interno del pianeta Fiat. Dimenticate gli ambienti fumosi e le tute sporche di grasso filmate in qualche vecchio documentario sul «metalmeccanico tipo», perché qui più che in Campania sembra di essere sulla luna. Tutto è pensato per migliorare la produzione e le condizioni degli operai che faranno diventare la Panda una realtà. Un impianto che nasce non solo dall'applicazione di nuovi standard tecnologici ma da un concetto innovativo di fabbrica, basata sul lavoro di squadra che fa capo a un team leader. Sarà proprio la struttura organizzativa, completamente rivoluzionata, l'arma in più di Pomigliano D'Arco. Al centro della fabbrica c'è un «team leader» tecnico specializzato a capo di una squadra di sei operai: saranno i suoi uomini, di loro risponderà personalmente e da lui dipenderanno in quanto a risultati e concretezza all'interno della linea produttiva della nuova Panda. Il team leader quindi non è solo il responsabile dei processi e della qualità, ma è soprattutto colui che dovrà far crescere e supportare la sua squadra. Lo farà grazie a una vicinanza, tra il team e il management, che sarà anche fisica. Tutti i dirigenti e il loro staff hanno abbandonato infatti gli uffici e si sono installati al centro dello stabilimento. Esattamente nel montaggio dove si produce la nuova Panda. A regime saranno 280mila vetture a essere prodotte in un anno, l'anno prossimo dovrebbero essere 230mila. La proiezione è di circa 1050 automobili al giorno, cosa che consentirà il «rientro» degli operai al momento in cassaintegrazione. Attualmente sono 600 gli uomini impiegati per produrre le prime Panda della nuova generazione. L'altra grossa novità è che allo stabilimento Giambattista Vico, il processo produttivo è stato progettato insieme alle persone in modo strutturato e ogni particolare è stato concordato con i lavoratori, all'insegna di una condivisione che ha portato, nei mesi scorsi, anche alle visite dei familiari degli operai. Obiettivo instaurare un rapporto anche con i familiari degli operai che sono stati più volte in fabbrica, nella fase della riorganizzazione dello stabilimento che è diventato il fiore all'occhiello di casa Fiat e tra i più all'avanguardia in Europa e nel mondo. Sono 1800 i punti di controllo lungo tutta la catena produttiva, nella quale sono stati istallati ben 600 robot per le funzioni più complesse e di alta precisione. C'è poi quella che viene definita la «golden zone» ossia una postazione di lavoro pensata per ridurre al minimo i movimenti dell'operaio e aumentare la qualità del prodotto e lo spreco di tempo. Anche questa è una delle soluzioni nata dallo scambio di idee continuo tra il management e chi materialmente opera in catena: soluzioni emerse dai continui work-shop aziendali. Interessante anche la «sala metrologica» dove l'assemblaggio degli oltre cinquemila componenti, diventa una vera e propria sfida logistica. Stefan Ketter, chief manufacturing officer di fiat, ha parlato del grande lavoro realizzato da Fiat per rilanciare lo stabilimento di pomigliano e dotarlo del sistema di produzione world class manufacturing e dei più moderni standard tecnologici, diventati un modello per gli altri impianti a mirafiori, in Serbia, negli Usa e in Cina. Tiz.Car.