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Fiat accelera: trattativa finita, ora la firma

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Per il Lingotto il tempo sul nuovo contratto è scaduto. Oggi la sigla definitiva

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Latrattativa è finita. La Fiat mette un punto alla discussione sul contratto unico e con una nota dice che «ritiene conclusa la trattativa sulla base della stesura del testo definitivo del contratto collettivo specifico del 29 dicembre 2010, così come concordato venerdì 9 dicembre». la riunione è quindi aggiornata ad oggi per la firma. Alla riunione non si è presentata la Uilm che ha chiesto di continuare a trattare oggi. Poi in serata a fronte della comunicazione del Lingotto ha precisato che valuterà i documenti ma la firma non è scontata. «Se non ci sono le condizioni non firmiamo» avverte il segretario generale delal Uilm Palombella. Per la Fim sono rimasti i soliti due nodi: assenteismo e ricadute economiche per il 2012. Mentre si trattava a Torino si è svolta la manifestazione organizzata dalla Fiom contro la manovra ma anche contro il nuovo contratto. Alcune migliaia di metalmeccanici hanno attraversato il centro della città dietro al cartello «Per la libertà del lavoro» con il vecchio logo della casa torinese. «Questo non è solo uno sciopero di protesta ma è per chiedere al Governo che faccia prendere a Fiat impegni precisi sugli investimenti da effettuare in Italia e sul rispetto delle libertà sindacali» ha arringato il segretario nazionale della Fiom Maurizio Landini. «In Fiat vogliono far morire la democrazia. Ci vorrebbero così, ma noi non ci stiamo», si leggeva sul cartello che portavano al collo gli operai di Mirafiori, sulla bocca una mascherina con una X nera: allude - spiegano - al silenzio cui ci vorrebbe ridurre la Fiat. Accanto agli operai delle Carrozzerie di Mirafiori, dell'ex Bertone e dell'indotto, anche qualche esponente dei No Tav, di Rifondazione, Fds e Sel e un gruppo di lavoratori dei sindacati di base e dei Cobas. Quest'ultimi si sono staccati e hanno raggiunto la stazione di Porta Nuova «per portare solidarietà agli 850 lavoratori della Wagon Lits, ufficialmente disoccupati e senza alcun paracadute». Hanno occupato simbolicamente per cinque minuti alcuni binari, tra i quali quello da cui parte la FrecciaRossa. Secondo la Fiom le percentuali di adesioni sono state alte in tutto il Piemonte. Ad Alessandria 60% all'Ilva, 70% alla Cerutti, a Novara 90% alla Meritor, 80% alla Sirti 80%, a Cuneo 80% all'Ilva di Racconigi, a Vercelli 80% alle Officine Meccaniche Cerutti, nel Vco 65% alla Lagostina, a Biella 70% alla Fiat. Il Lingotto ha replicato con un comunicato in cui parla di partecipazione pari a circa del 13% sul totale delle 37.000 persone interessate del primo turno e del turno centrale della Spa e di Industrial, «percentuale inferiore a quella dello sciopero generale Fiom del 21 ottobre scorso». Intanto continuano ad arrivare stime su un andamento in calo delle immatricolazioni. A novembre in Europa occidentale (Ue, Norveglia e Svezia) sono previste in calo del 12% a oltre 62.400 unità rispetto a un anno prima con una quota al 6,2% (6,9% nel novembre 2010) su un mercato giù del 3% a circa 999.420 unità. Nei primi 11 mesi dell'anno Ihs Global Insight prevede per il Lingotto un calo dell'11,3% a 826.910 con una quota al 7% (7,8% un anno prima) su un mercato in calo dell'1,2% a oltre 11,88 milioni. L'Acea renderà noti i dati ufficiali il 16 dicembre. Sempre a novembre Fiat si colloca al settimo posto in europa per quota tra i primi 10 costruttori, dietro a Volkswagen, Renault, Psa, General Motors, Ford e Bmw, mentre negli undici mesi dovrebbe risultare sesta, davanti quindi alla Bmw. Nell'intero 2011 è attesa per Fiat una quota «intorno al 7%» e un andamento dei volumi in calo in linea con la performance registrata finora. Il prossimo anno il Lingotto dovrebbe recuperare un po' di terreno grazie alla nuova Panda, all'anno pieno di Lancia Ypsilon e di Freemont e al lancio della nuova monovolume l0, quella prodotta in Serbia, anche se il mercato dell'auto, sia in Italia sia in Europa, è atteso debole. Nel 2011 il mercato Europeo è previsto in calo di oltre il 2% a oltre 12,7 milioni di unità e nel 2012 la situazione non si profila migliore. Ihs si aspetta infatti una contrazione del 4,8% a fronte del calo delle immatricolazioni atteso in Spagna, Italia, Gran Bretagna e in Francia. Anche la Germania è attesa piatta (-0,2/0,3%) dopo le faville di quest'anno (atteso un rialzo del 9%).

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