Borse giù, lo spread risale
Le Borse europee chiudono in calo, ma sopra i minimi di giornata, per l'incertezza sull'esito del vertice Ue di domani e dopodomani. A Milano il Ftse Mib arretra dell'1,24% a 15.650,93 punti. Torna dunque la sfiducia sui mercati e le borse girano in negativo con lo spread tra il bund tedesco e il btp decennale italiano ha chiuso in salita di 20 punti rispetto all'apertura, a quota 389, dopo avere sfioranto anche i 400 punti. Si ferma a un passo dal 6% (per l'esattezza a 5,99%) il rendimento dei titoli a 10 anni. Dopo due giornate di forti cali, forte crescita anche per lo spread dei Bonos spagnoli (+31 punti a quota 333) e dei titoli del Belgio, saliti di 25 punti a quota 236. I LISTINI La piazza peggiore d'europa è Milano dove l'Ftse Mib cede l'1,24% mentre Parigi e Francoforte perdono lo 0,04% e lo 0,52%. A Piazza Affari in controtendenza le Popolari e Ubi Banca (+4%), crolla Fonsai (-5,8%) in attesa del verdetto Isvap sul veicolo per le partecipazioni strategiche. Lo scetticismo trapelato da fonti vicine a Berlino sugli esiti del vertice per promuovere un'unione fiscale europea ha diffuso il pessimismo sui listini. Indiscrezioni di stampa hanno parlato, in particolare, di una contrarietà della Germania a sommare la capacità di finanziamento del fondo salva-stati Efsf con quella del futuro fondo permanente Esm. Così, dopo un'apertura in positivo, le borse hanno cambiato rotta con Milano che è arrivata a perdere fino al 2,7% prima di recuperare nel finale. Tra le blue chip balzano Ubi Banca (+4,1%), che da fine novembre ha guadagnato oltre il 17%, Popolare di Milano (+1,5%) sull'ingresso di Rotelli nell'azionariato con poco meno dell'1%, e Popolare Emilia Romagna (+1,3%), che recupera dopo i recenti ribassi. Positive anche Mediolanum (+0,99%), Diasorin (+0,9%) e Azimut (+0,8%). Tengono botta le utility con Enel Green Power (+0,24%) e A2a (+0,1%) con Impregilo (-0,1% a 2,2 euro) che regge grazie ai dettagli sull'offerta di gavio a Benetton e Ligresti in cui viene valorizzato 3 euro. Giù invece le principali banche con Mps (-5,5%), Intesa Sanpaolo (-2,7%) e Unicredit (-2,4%), oltre ad Ansaldo (-4,5%) e Autogrill (-3,5%). La peggiore, tuttavia, è Fonsai (-5,8%) che il 19 dicembre uscirà dall'Ftse Mib e che oggi aveva in programma il confronto con l'Isvap per il veicolo in cui farà confluire le partecipazioni strategiche. In rosso anche la galassia Fiat con la Spa (-2,4%) e la holding Exor (-1,7%). Sul resto del listino Cape Live balza del 50% mentre Landi Renzo, leader negli impianti a gas per auto, e Pininfarina (specializzata nell'auto elettrica) volano rispettivamente del 18,9% e del 6,7%. Il motivo, per queste due società, è lo stesso: il maxi-rincaro della benzina che spinge le risorse energetiche alternative. In Europa perdono terreno i servizi finanziari (-1,4%) e l'auto (-1,1%) mentre tengono alimentari (+0,7%) e farmaceutici (+0,5%). A Parigi il fanalino di coda è Peugeot (-3,6%) mentre guidano Alcatel (+3,1%) ed Essilor (+2,7%). Sul listino di Francoforte cedono Deutsche Boerse (-5,5%) e Lufthansa (-3,8%) ma rimbalza Henkel (+1,5%) con Commerzbank (+1,3%). Infine Londra, dove il listino ha ceduto lo 0,4%, che vede la giornata nera di Icap (-4,3%) e Admiral Group (-3,9%) e il balzo di Randgold Resources (+3,5%).