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Vertice salva euro a Bruxelles Sarkozy: questa è l'ultima chance

Il cancelliere tedesco Angela Merkel e il presidente francese Nicolas Sarkozy

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Una cena di lavoro apre stasera a Bruxelles il cruciale vertice europeo salva-Euro. Berlino si dice "più pessimista" sulla possibilità di un accordo, mentre per Nicolas Sarkozy "il rischio di esplosione" dell'Ue rimarrà "concreto" finché non sarà effettiva l'intesa franco-tedesca per un nuovo Trattato. Preoccupato, il presidente Obama ha chiamato ieri sera la cancelliera Merkel. A sottolineare la tensione di queste ore è arrivata la dichiarazione del ministro francese degli Affari europei, Jean Leonetti, che paventa una "catastrofe" non solo per il Vecchio Continente e la Francia, ma "per tutto il mondo". Nell'Ue la situazione "è grave", ha detto Leonetti, "l'euro può esplodere" e "l'Europa disfarsi". SARKOZY: SERVE L'ACCORDO Preoccupazioni rilanciate dal presidente francese Nicolas Sarkozy, a Marsiglia per il congresso del Ppe. "Se domani non avremo un accordo non ci sarà una seconda chance", ha detto Sarkozy, che ha anche evidenziato tra l'altro che "senza accordo tra Francia e Germania non ci può essere nessun accordo con altri paesi. È un lusso che non possiamo permetterci" perché "il rischio dell'esplosione dell'Europa non è mai stato così grande". "Abbiamo qualche settimana per decidere", "bisogna rifondare l'Europa"  ha detto il presidente e se necessario "bisogna cambiare, bisogna cambiare i trattati". Lanciando un messaggio a Londra, ha aggiunto che "vogliamo farlo a 27" ma "la volontà più grande è che nessuno si opponga". "Se vogliamo la pace, ha concluso, Francia e Germania "devono capirsi".   PREVISIONI DELL'INFLAZIONE Niente abbattimento delle previsioni di inflazione da parte dei tecnici della Bce, anzi. Sul 2011 si attendono che si attesti tra 2,6 e 2,8%, sul 2012 tra 1,5 e 2,5% e sul 2013 tra lo 0,8 e il 2,2%. I dati sono stati riferiti dal presidente della Bce, Mario Draghi, nella conferenza stampa al termine del Consiglio direttivo. Lo scorso settembre i tecnici della Bce prevedevano un caro vita tra il 2,5 e il 2,7% sul 2011 e tra l'1,2 e il 2,2% sul 2012. "Le accresciute tensioni nei mercati continuano a gravare sulla crescita dell'Eurozona - ha detto il numero uno della Bce - e a frenare la sua attività economica". "Loscenario resta di alta incertezza", ha continuato, ma "sarebbe imprudente creare un piano su una contingenza che si ritiene non abbia alcuna probabilità", ha detto a proposito dell'ipotesi di un piano delle banche centrali per prepararsi all'ipotesi del ritorno alle valute nazionali. DRAGHI: BENE LE MISURE ITALIANE Il Consiglio direttivo della Bce presieduto da Mario Draghi ha deciso di abbassare il tasso di riferimento principale di Eurolandia portandolo all'1%. Per Draghi l'area euro è soggetta a una "alta incertezza" e a "tensioni di mercato intensificate". Per il presidente di Eurotower, la Bce corre in aiuto delle banche, lanciando due operazioni con cui dà alle istituzioni finanziarie liquidità illimitata a 36 mesi. Draghi: bene manovra Italia, ora crescita. Rivolgendosi ai governi europei, in vista del vertice di Bruxelles, l'ex governatore di Bankitalia li invita "a fare di tutto per ripristinare la fiducia". Le misure prese dall'Italia sono "incoraggianti", ma ne "serviranno altre per aumentare la crescita e la competitività", ha detto Draghi, che ha ricordato come le misure devono ancora essere approvate dal Parlamento. "Pur essendo state legiferate, il processo di applicazione di queste misure è ancora in corso" ha detto.     INCONTRO MONTI-GEITHNER Prima del summit di Bruxelles presso la Prefettura di Milano è in agenda  l'incontro tra il premier Mario Monti e il segretario al Tesoro Usa Timothy Geithner. Il faccia a faccia costituisce l'ultima tappa del giro europeo del ministro americano. Geithner è arrivato in Prefettura pochi minuti prima delle 10, accompagnato, come da prassi, da ingenti misure di sicurezza.  DA JUNCKER STOCCATA AI TEDESCHI Gli eurobond sono un'opzione valida nel lungo periodo, ma non ci sono le condizioni per avviarli nei prossimi mesi, prima che i Paesi europei abbiamo varato un'unione fiscale, ha detto il presidente dell'Eurogruppo, Jean Claude Juncker. Sarebbe preferibile che i 27 membri dell'Unione europea trovassero l'accordo su un nuovo trattato, ha dichiarato Juncker, aggiungendo comunque che un accordo solido tra i 17 membri dell'eurozona sarebbe meglio di un'intesa che rischi di essere indebolita dai paesi che non sono membri di Eurolandia. "Cio che è più importante è che mettiamo in piedi una robusta architettura", ha detto. Il presidente dell'Eurogruppo non ha risparmiato una stoccata a Berlino: "I tedeschi pensano di essere gli unici virtuosi". ha detto al quotidiano Suddeutsche Zeitung. "A volte ho trovato curioso - spiega Juncker - che la Germania si senta come se fosse circondata di peccatori. Negli ultimi tre ani ci sono stati tra i 9 e gli 11 paesi che avevano un debito pubblico inferiore a quello tedesco". Juncker inoltre chiede alla Gran Bretagna di non rovinare il vertice Ue: "Non accetterei che il Regno Unito dica che non intende fare ciò che altri vogliono fare", ha detto riguardo la tassazione delle transazioni finanziarie. I TIMORI DI FRANCIA E GERMANIA È tutta in salita la strada da percorrere per mettere la moneta unica al riparo da un naufragio che rischia di travolgere non solo il progetto d'integrazione europea ma anche l'economia internazionale. I segnali giunti dalle capitali e dai mercati alla vigilia dell'appuntamento più importante nella storia dell'Ue sui due grandi capitoli al centro del summit - la riforma dei Trattati e il "muro" finanziario da erigere a difesa dell'euro - sono stati tutt'altro che rassicuranti. Berlino, hanno fatto sapere fonti del governo, è "più pessimista" della scorsa settimana sulla possibilità di raggiungere un accordo complessivo nel corso del vertice, nonostante l'intesa annunciata lunedì dalla coppia Merkel-Sarkozy. Perché, hanno aggiunto le stesse fonti, "un certo numero di Paesi non ha ancora capito la gravità della situazione". E sempre dalla Germania sono arrivate indiscrezioni su un "no" tedesco all'ipotesi di rafforzare gli strumenti a difesa dell'euro facendo coesistere il fondo salva-Stati (dotato di una potenza di fuoco di 440 miliardi) con l'Esm (il fondo monetario europeo che dovrebbe nascere con un anno d'anticipo nel 2012 con una dotazione di 500 miliardi). PRESSING DI WASHINGTON Non a caso in serata il presidente americano, Barack Obama, ha chiamato proprio la cancelliera tedesca, Angela Merkel, fortemente preoccupato dalle conseguenze di un eventuale fallimento del vertice europeo. Entrambi i leader - fa sapere la Casa Bianca - sono d'accordo sulla necessità di trovare "una soluzione duratura e credibile alla crisi". Il pressing degli Usa è forte, tanto che il presidente è voluto intervenire direttamente - telefonando alla cancelliera - nonostante il segretario al Tesoro americano Timothy Geithner sia già da due giorni nel Vecchio Continente, per spronare i suoi leader a fare tutto il necessario. Al pessimismo tedesco, però, si è aggiunto lo scetticismo austriaco sulla possibilità che nella due giorni di Bruxelles si riesca a costruire una difesa per l'euro sufficientemente robusta per resistere da tre a cinque anni. Cioè proprio quello che Geithner sta chiedendo con forza agli interlocutori europei tra cui il premier italiano Mario Monti. IL RUOLO DI LONDRA Ma a indicare che i problemi aperti sono ancora tanti e complessi è stato anche Sarkozy. "Il rischio di esplosione dell'Ue rimarrà concreto fino a quando l'accordo di lunedì scorso tra Francia e Germania per un nuovo trattato Ue non diventerà effettivo". Il presidente francese ha sottolineato che "non c'è alternativa" all'alleanza franco-tedesca per ridare fiducia agli investitori. La reazione dei mercati è stata immediata. Lo spread tra Btp e Bund è tornato a crescere, l'euro si è indebolito, l'andamento degli indici delle principali borse europee è stato negativo. "È necessario prendere decisioni forti per costruire un nuovo patto di bilancio che sia credibile per i cittadini e i mercati", ha sottolineato dal canto suo, a poche ore dall'avvio del summit, il presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso. Che insieme a Tajani e agli altri colleghi dell'esecutivo comunitario sostiene che per rafforzare la disciplina di bilancio e procedere verso una vera e propria unione economica molto si può fare, anche con gli attuali Trattati e in tempi assai rapidi. Lasciando solo alcune cose alla procedura di revisione, più lunga, complessa e rischiosa, che comunque la Commissione appoggerebbe per dare un segnale di "pieno sostegno" alla moneta unica "senza minare le istituzioni europee, migliore garanzia per la coerenza del rapporto tra la zona euro e l'Ue a 27". Perché il rischio - che l'Italia rappresentata da Mario Monti sta cercando di contribuire a disinnescare - è che la Gran Bretagna di David Cameron punti i piedi e blocchi, facendo mancare l'unanimità, l'adozione della decisione necessaria per procedere a quegli interventi normativi e sui Trattati che Parigi, ma soprattutto Berlino, giudicano irrinunciabili. Una posizione che potrebbe portare al fallimento del vertice oppure alla nascita di un'Europa a due o più velocità. Nel tentativo di sciogliere almeno alcuni dei nodi sul tappeto, l'avvio del vertice - previsto per le 19.30 - sarà preceduto da un serie di incontri ristretti, tra i quali ci dovrebbe essere anche un bilaterale Monti-Cameron.  

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