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Vertice salva euro a Bruxelles Parigi: si rischia la catastrofe

Il presidente francese Nicolas Sarkozy e la cancelliera tedesca Angela Merkel

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Una cena di lavoro apre stasera a Bruxelles il cruciale vertice europeo salva-Euro. Berlino si dice "più pessimista" sulla possibilità di un accordo, mentre per Nicolas Sarkozy "il rischio di esplosione" dell'Ue rimarrà "concreto" finché non sarà effettiva l'intesa franco-tedesca per un nuovo Trattato. Preoccupato, il presidente Obama ha chiamato ieri sera la cancelliera Merkel. A sottolineare la tensione di queste ore è arrivata la dichiarazione del ministro francese degli Affari europei, Jean Leonetti, che paventa una "catastrofe" non solo per il Vecchio Continente e la Francia, ma "per tutto il mondo". Nell'Ue la situazione "è grave", ha detto Leonetti, "l'euro può esplodere" e "l'Europa disfarsi".   INCONTRO MONTI-GEITHNER Prima del summit di Bruxelles presso la Prefettura di Milano è in agenda  l'incontro tra il premier Mario Monti e il segretario al Tesoro Usa Timothy Geithner. Il faccia a faccia costituisce l'ultima tappa del giro europeo del ministro americano. Geithner è arrivato in Prefettura pochi minuti prima delle 10, accompagnato, come da prassi, da ingenti misure di sicurezza.  DA JUNCKER STOCCATA AI TEDESCHI Gli eurobond sono un'opzione valida nel lungo periodo, ma non ci sono le condizioni per avviarli nei prossimi mesi, prima che i Paesi europei abbiamo varato un'unione fiscale, ha detto il presidente dell'Eurogruppo, Jean Claude Juncker. Sarebbe preferibile che i 27 membri dell'Unione europea trovassero l'accordo su un nuovo trattato, ha dichiarato Juncker, aggiungendo comunque che un accordo solido tra i 17 membri dell'eurozona sarebbe meglio di un'intesa che rischi di essere indebolita dai paesi che non sono membri di Eurolandia. "Cio che è più importante è che mettiamo in piedi una robusta architettura", ha detto. Il presidente dell'Eurogruppo non ha risparmiato una stoccata a Berlino: "I tedeschi pensano di essere gli unici virtuosi". ha detto al quotidiano Suddeutsche Zeitung. "A volte ho trovato curioso - spiega Juncker - che la Germania si senta come se fosse circondata di peccatori. Negli ultimi tre ani ci sono stati tra i 9 e gli 11 paesi che avevano un debito pubblico inferiore a quello tedesco". Juncker inoltre chiede alla Gran Bretagna di non rovinare il vertice Ue: "Non accetterei che il Regno Unito dica che non intende fare ciò che altri vogliono fare", ha detto riguardo la tassazione delle transazioni finanziarie. I TIMORI DI FRANCIA E GERMANIA È tutta in salita la strada da percorrere per mettere la moneta unica al riparo da un naufragio che rischia di travolgere non solo il progetto d'integrazione europea ma anche l'economia internazionale. I segnali giunti dalle capitali e dai mercati alla vigilia dell'appuntamento più importante nella storia dell'Ue sui due grandi capitoli al centro del summit - la riforma dei Trattati e il "muro" finanziario da erigere a difesa dell'euro - sono stati tutt'altro che rassicuranti. Berlino, hanno fatto sapere fonti del governo, è "più pessimista" della scorsa settimana sulla possibilità di raggiungere un accordo complessivo nel corso del vertice, nonostante l'intesa annunciata lunedì dalla coppia Merkel-Sarkozy. Perché, hanno aggiunto le stesse fonti, "un certo numero di Paesi non ha ancora capito la gravità della situazione". E sempre dalla Germania sono arrivate indiscrezioni su un "no" tedesco all'ipotesi di rafforzare gli strumenti a difesa dell'euro facendo coesistere il fondo salva-Stati (dotato di una potenza di fuoco di 440 miliardi) con l'Esm (il fondo monetario europeo che dovrebbe nascere con un anno d'anticipo nel 2012 con una dotazione di 500 miliardi). PRESSING DI WASHINGTON Non a caso in serata il presidente americano, Barack Obama, ha chiamato proprio la cancelliera tedesca, Angela Merkel, fortemente preoccupato dalle conseguenze di un eventuale fallimento del vertice europeo. Entrambi i leader - fa sapere la Casa Bianca - sono d'accordo sulla necessità di trovare "una soluzione duratura e credibile alla crisi". Il pressing degli Usa è forte, tanto che il presidente è voluto intervenire direttamente - telefonando alla cancelliera - nonostante il segretario al Tesoro americano Timothy Geithner sia già da due giorni nel Vecchio Continente, per spronare i suoi leader a fare tutto il necessario. Al pessimismo tedesco, però, si è aggiunto lo scetticismo austriaco sulla possibilità che nella due giorni di Bruxelles si riesca a costruire una difesa per l'euro sufficientemente robusta per resistere da tre a cinque anni. Cioè proprio quello che Geithner sta chiedendo con forza agli interlocutori europei tra cui il premier italiano Mario Monti. IL RUOLO DI LONDRA Ma a indicare che i problemi aperti sono ancora tanti e complessi è stato anche Sarkozy. "Il rischio di esplosione dell'Ue rimarrà concreto fino a quando l'accordo di lunedì scorso tra Francia e Germania per un nuovo trattato Ue non diventerà effettivo". Il presidente francese ha sottolineato che "non c'è alternativa" all'alleanza franco-tedesca per ridare fiducia agli investitori. La reazione dei mercati è stata immediata. Lo spread tra Btp e Bund è tornato a crescere, l'euro si è indebolito, l'andamento degli indici delle principali borse europee è stato negativo. "È necessario prendere decisioni forti per costruire un nuovo patto di bilancio che sia credibile per i cittadini e i mercati", ha sottolineato dal canto suo, a poche ore dall'avvio del summit, il presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso. Che insieme a Tajani e agli altri colleghi dell'esecutivo comunitario sostiene che per rafforzare la disciplina di bilancio e procedere verso una vera e propria unione economica molto si può fare, anche con gli attuali Trattati e in tempi assai rapidi. Lasciando solo alcune cose alla procedura di revisione, più lunga, complessa e rischiosa, che comunque la Commissione appoggerebbe per dare un segnale di "pieno sostegno" alla moneta unica "senza minare le istituzioni europee, migliore garanzia per la coerenza del rapporto tra la zona euro e l'Ue a 27". Perché il rischio - che l'Italia rappresentata da Mario Monti sta cercando di contribuire a disinnescare - è che la Gran Bretagna di David Cameron punti i piedi e blocchi, facendo mancare l'unanimità, l'adozione della decisione necessaria per procedere a quegli interventi normativi e sui Trattati che Parigi, ma soprattutto Berlino, giudicano irrinunciabili. Una posizione che potrebbe portare al fallimento del vertice oppure alla nascita di un'Europa a due o più velocità. Nel tentativo di sciogliere almeno alcuni dei nodi sul tappeto, l'avvio del vertice - previsto per le 19.30 - sarà preceduto da un serie di incontri ristretti, tra i quali ci dovrebbe essere anche un bilaterale Monti-Cameron.  

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