Standard & Poor's spaventa le borse
Borse volatili e spread altalenante. I mercati, seppur intimoriti, sembrano reagire all'annuncio da parte dell'agenzia S&P di un possibile declassamento dei Paesi dell'Eurozona con rating con tripla A. Le piazze del Vecchio Continente hanno aperto tutte col segno meno, salvo poi ridurre le perdite dopo pochi minuti. A metà mattina Milano è tornata in rosso, in linea con le altre Borse in Europa. Gli investitori sembrano voler scommettere su una risoluzione della crisi del debito in Europa. Del resto Parigi e Berlino hanno subito reagito all'annuncio di S&P, riaffermando la propria volontà di prendere qualsiasi decisione necessaria ad assicurare la stabilità dell'euro. LA POSIZIONE DI BERLINO Germania e Francia andranno avanti sul percorso di riforme tracciato. Lo ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel oggi a Berlino in conferenza stampa, rispondendo a una domanda sulla minaccia di declassamento di Standard and Poor's. "Ho sempre detto che questo è un processo lungo, che durerà ancora molto. Ma la strada è stata tracciata, anche ieri nell'incontro con il presidente francese Nicolas Sarkozy, e andremo avanti su questo percorso", ha detto Merkel a una conferenza con il presidente afghano Karzai. "Quel che fa un'agenzia di rating è responsabilità della stessa agenzia di rating - ha aggiunto -. Giovedì e venerdì noi prenderemo le decisioni che riteniamo importanti e irrinunciabili, dando il nostro contributo per la stabilizzazione dell'eurozona, credo conquistando anche fiducia". PARIGI RESTA TRANQUILLA Il compromesso franco-tedesco annunciato ieri a Parigi da Nicolas Sarkozy e Angela Merkel "è la risposta" agli interrogativi di Standard & Poor's, l'agenzia che minaccia di abbassare il rating dei paesi della zona euro attualmente con tripla A. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri francese, Alain Juppè. "L'accordo europeo - ha detto Juppè - è la risposta a uno degli interrogativi principali di questa agenzia di rating che parla di insufficienza della governance economica europea. Noi la miglioreremo in modo netto con la disciplina di bilancio". "L'annuncio dell'agenzia Standard and Poor's - ha proseguito Juppè - non è un declassamento, è una minaccia di declassamento, e riguarda tutta la zona euro, forse con una menzione particolare per la Francia ma sappiamo che dobbiamo fare più sforzi di altri, questo è sicuro". Il ministro degli Esteri ha assicurato che le autorità francesi erano state avvertite della decisione di S&P fin da ieri mattina, cioè prima dell'incontro fra il presidente Sarkozy e la cancelliera Merkel all'Eliseo che si è concluso con l'annuncio di un compromesso sulla riforma dei trattati europei e il rafforzamento della disciplina di bilancio. "Quello che mi colpisce - ha proseguito il ministro degli Esteri - è il rinvio dell'annuncio; noi sapevamo quello che sarebbe successo già ieri mattina e Standard & Poor's non sapeva quello che sarebbe successo in giornata, ossia l'accordo franco-tedesco". Quest'ultimo risultato invece, "salutato da tutti gli osservatori come un vero passo avanti», è stato per Juppè «in gran parte la risposta agli interrogativi dell'agenzia".