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Monti: senza manovra l'Italia crolla

Il premier italiano Mario Monti ed il primo ministro dei Paesi Bassi Mark Rutte

Piazza Affari vola, lo spread precipita

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Il rischio paventato dagli scettici del pacchetto anticrisi è la recessione. Ma, avverte oggi il presidente del Consiglio, Mario Monti, senza quelle misure approvate ieri dal Consiglio dei ministri l'Italia crollerebbe. Non usa mezzi termini Monti davanti ai giornalisti stranieri riuniti per una conferenza dedicata nella Sala della Stampa Estera a via dell'Umiltà. "Senza questo pacchetto l'Italia crolla, va in una situazione simile a quello della Grecia, paese per il quale abbiamo grande simpatia ma che non vogliamo imitare", sono le parole utilizzate da Monti. "Abbiamo la stretta necessità e la profonda convizione di salvare l'Italia, in un modo che porti tutti a contribuire allo sforzo, ma secondo la possibilità di ciascuno di farlo", ha aggiunto il presidente del Consiglio che ha auspicato un sostegno dalle forze politiche che gli hanno accordato la fiducia. Il clima, da un mese a questa parte, è cambiato: forze politiche che fino a ieri nemmeno si parlavano, si stanno compattando per fare fronte all'emergenza. DECRETO IN AULA "Siamo stati sostenuti in Parlamento con la fiducia e confido che saremo sostenuti per le nostre misure da forze diverse che fino all'altro giorno non si parlavano. L'ostacolo è, oggi, quello di fare convivere aspettative diverse, realizzando misure che siano al contempo "nel segno della continuita'", per chi era maggioranza fino a poche settimane fa, e "nel segno della discontinuità agli occhi di chi era all'opposizione. Lungi dal trovare la situazione imbarazzante - ha detto ancora - stiamo cercando di volgerla al meglio trovando cose che possano soddisfare gli uni sull'ambito dell'attenzione al mercato, gli altri per quanto riguarda l'equità sociale". Ai primi, Monti riserva l'apprezzamento per alcune misure intraprese dal governo Berlusconi: "Il precedente esecutivo ha fatto un lavoro che rispettiamo e che consideriamo positivo e che tale è stato considerato anche dall'Europa per quanto riguarda il consolidamento dei conti pubblici. Noi abbiamo dovuto trasformare alcuni degli impegni in atti concreti. Abbiamo confermato l'obbiettivo del pareggio di bilancio nel 2013 e preso tutte le misure per andare in quella direzione. Abbiamo trasformato eventuali interventi in certezza di interventi".   IL GOVERNO NON HA LE MANI LEGATE A chi era all'opposizione, Monti ricorda che l'equità è stata tenuta presente "con la riduzione del cuneo fiscale attraverso la manovra sull'Irap, in cui si è tenuto particolarmente presente l'esigenza di donne e di giovani" e "incrementando la tassazione su alcuni cespiti patrimoniali espressivi di ricchezza". Insomma, rispetto e attenzione alle forze politiche, senza eccessivi condizionamenti: "Credo che abbiamo le mani legate dal Parlamento meno di altri governi, anche perché abbiamo ambizioni di sopravvivenza politica, al di là dell'assolvimento di questa missione, più limitate".   

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