Finmeccanica alle Hawaii per una commessa da 1,3 miliardi
Ieri,attraverso Ansaldo STS e AnsaldoBreda, ha firmato con Hart (Honolulu authority for rapid transportation) un contratto del valore di 1,334 miliardi di dollari per realizzare la parte tecnologica e fornire i veicoli della nuova linea metropolitana driverless della città di Honolulu (Stato delle Hawaii). Il contratto prevede la progettazione, la costruzione, l'esercizio e la manutenzione della nuova linea per la città di Honolulu, lunga circa 32 chilometri e con 21 stazioni. A portare casa la commessa è stata la Ansaldo Honolulu Joint Venture (e cioè il consorzio costituito da Ansaldo STS e AnsaldoBreda). L'appalto che vale complessivamente 1,334 miliardi di dollari (al netto della tassa get) è condiviso tra le due società: la quota di Ansaldo Sts ammonta a 1,136 miliardi di dollari, mentre quella di AnsaldoBreda ammonta a 198 milioni di dollari. La progettazione e costruzione avranno una durata di 8 anni, mentre l'esercizio e manutenzione della linea inizieranno nel 2015 per la prima tratta e nel 2019 fino al 2029 per l'intera linea. Le inchieste e la bufera giudiziaria che si è abbattuta sul gruppo di Piazza Monte Grappa non fermano dunque l'attività aziendale nel mondo. Intanto però si avvicina il cda della resa dei conti al vertice. Quello convocato domani è uno dei passaggi più delicati e cruciali nella storia della holding di questi ultimi anni, che potrebbe segnare la fine dell'era Guarguaglinì. E, per questo, diventano più insistenti i rumors sui possibili candidati che potrebbero approdare sulla plancia di comando. All'ordine del giorno figurano «revisione deleghe e conferimento poteri di cui alla delibera del 4 maggio 2011» con «deliberazioni inerenti e conseguenti». L'esito della partita si preannuncia, al momento, quanto mai incerto. L'uscita di scena di Guarguaglini viene data per inevitabile anche se il presidente tiene duro e ritiene che siano state violate le sue competenze. Il cda potrebbe revocare le deleghe a Guarguaglini che, così, rimarrebbe un presidente sfiduciato. Un'altra opzione, quella più estrema, sul tappeto è quella delle dimissioni di almeno quattro consiglieri che così azzererebbero l'intero cda. A questo punto, però, a lasciare non sarebbe il solo Guarguaglini ma anche l'ad Orsi. Sia nel caso che si tratti di riempire la casella del solo presidente che anche quella dell'amministratore delegato, le candidature per le poltrone che contano in Finmeccanica sono aperte. Circola con insistenza il nome di Gamberale. Ma, tenuto conto della sua storia professionale e manageriale, difficilmente il numero uno di F2i potrebbe essere disponibile a ricoprire «solo» l'incarico di presidente.Piuttosto, la candidatura di Gamberale sembrerebbe rispondere di più a un incarico pienamente operativo, all'insegna di una netta discontinuità. Insomma, se Gamberale dovesse arrivare in Finmeccanica, sarebbe per voltare pagina. Nella rosa di nomi è spuntato anche quello di Mauro Moretti, amministratore delegato delle Fs spa. Ma a parlare lunedì ieri è stato proprio il diretto interessato, che ha detto di non vedersi nel consiglio di amministrazione di Finmeccanica e di avere altre cose da fare. A tirarsi fuori dalla corsa, è anche Franco Bernabè, il cui nome è pure circolato in questi giorni. «C'è ancora tanto lavoro da fare a Telecom Italia», ha detto il presidente esecutivo di Telecom. Per l'incarico di presidente, viene fatto il nome di Guido Venturoni, consigliere anziano di Finmeccanica, che ha presieduto, in assenza di Guarguaglini, il cda del 14 novembre scorso. Tra 24 ore i nodi dovrebbero essere sciolti.