Borse deboli, giù lo spread
I mercati tirano il fiato dopo la gran corsa della vigilia, in una giornata caratterizzata soprattutto dall'allentamento della tensione sui titoli di Stato di alcuni Paesi nell'occhio della speculazione degli ultimi mesi: Italia, Spagna e Francia. Bene per la prima parte della giornata ha fatto l'onda lunga della mossa delle banche centrali per aumentare la liquidità, ma soprattutto l'andamento delle aste del mattino a Madrid e Parigi. La Spagna ha infatti centrato l'obiettivo di assegnare tutti i 3,75 miliardi di euro programmati nell'asta dei bond 2015, 2016 e 2017, anche se ha dovuto offrire per tutti rendimenti superiori al 5%. Parigi ha invece collocato 1,57 miliardi di titoli a 10 anni riuscendo a strappare un tasso leggermente più basso (3,18%) rispetto all'asta precedente. Segnali confortanti subito premiati sul mercato dei bond I titoli a 10 anni spagnoli hanno visto scendere i loro rendimenti di 50 punti base, quelli italiani di oltre 30 punti, quelli francesi più di 20. I Btp decennali, in particolare, hanno segnato un rendimento chiaramente sotto quota 7% (esattamente 6,6%) con uno spread rispetto agli omologhi Bund tedeschi sotto i 450 punti, ai livelli più bassi delle ultime due settimane. Ancor più rilevanti i cali dei rendimenti anche per i titoli made in Italy a due e cinque anni. Più caute le borse che, dopo il forte recupero della seduta precedente, hanno guardato soprattutto all'avvio incerto di Wall street e alla raffica di dati macroeconomici statunitensi. Una delle piazze finanziarie che meglio ha tenuto è stata quella di Milano, limata di poche frazioni di punto (-0,16% per l'indice Ftse Mib, -0,22% per l'Ftse all share). Male Stoccolma che ha ceduto l'1,23% con Ericsson che ha perso il 2,42%, inferiore al punto percentuale la perdita di tutti gli altri listini del Vecchio Continente.