Monti all'Ecofin: agire con rapidità Manovra e riforme lunedì al Cdm
Nuovo appuntamento europeo per Mario Monti che ha partecipato all'Ecofin con i ministri dell'Economia e delle finanze dell'Ue. Dall'Europa ieri è arrivato un giudizio favorevole alle misure anticrisi presentate da Roma, ma si pensa ne siano necessarie di nuove, una nuova manovra che va verso i 20 miliardi. Intanto, il commissario Ue agli affari economici Rehn dice che si è entrati nei dieci giorni critici per l'euro e dice sì all'aumento delle risorse del Fondo monetario, ma occorre il sostegno di tutti gli stati. La Svezia chiede a Italia e Spagna di tirare fuori tutti gli scheletri dagli armadi. "Pareggio di bilancio nel 2013" L'unica cifra che ha fatto il presidente del Consiglio Mario Monti al suo debutto a Bruxelles come ministro dell'Economia è "uno zero molto importante", quello del pareggio di bilancio a cui l'Italia punta nel 2013. Un pareggio "non facile da conseguire, ma che sarà conseguito", ha confermato nuovamente al termine della riunione con i colleghi dell'Ecofin. Con la Commissione, Monti ha "condiviso anche ciò che c'è nel rapporto sull'Italia riguardo al passaggio intermedio del 2012, quindi il quid in più che ci apprestiamo a fare". A quanto ammonti questo "quid", se a 11 miliardi come calcolava ieri la stampa sulla base del rapporto Rehn o a 20/25 come risultava da indiscrezioni diffuse ieri a Roma, Monti e il suo vice Vittorio Grilli non l'hanno precisato. La manovra lunedì in Consiglio dei ministri "Penso di agire rapidamente - ha detto Monti - normalmente una manovra richiede 5 o 6 settimane, se riusciamo a deciderla lunedì prossimo è un record di velocità". Nonostante tali tempi "molto ristretti" a causa dell'emergenza, riguardo all'opposizione gia' dichiarata dai sindacati sulla riforma delle pensioni, "avremo consultazioni, ma io farò appello, come ho già iniziato a fare in parlamento, alla situazione straordinariamente delicata in cui ci troviamo: certi passaggi e ritualità che sarebbero graditi a tutti, forse non sarebbero nell'interesse dei cittadini". Insomma, "se l'Italia manca questo passaggio importante, le conseguenze sarebbero molto gravi per tutti" e quindi "forze sociali e parlamento devono sapere che dietro di loro ci sono cittadini che sembrano apprezzare il lavoro che siamo stati chiamati a fare, cose che in passato proprio quelle ritualità non hanno permesso di realizzare". Misure da 15 miliardi per il pareggio di bilancio 2013 al netto dei 4 miliardi della delega fiscale. Sull'entità della correzione continua però a pesare il peggioramento del quadro economico. Quello che è certo è che l'Europa ha chiesto misure aggiuntive per circa 11 miliardi, a causa della crescita inferiore alle attese. Si prospettano tempi record per l'approvazione in Parlamento. L'obiettivo è quello di chiudere entro Natale. "Penso di agire rapidamente - ha detto Monti - normalmente una manovra richiede 5 o 6 settimane, se riusciamo a deciderla lunedì prossimo è un record di velocità". Nella manovra misure per la crescita e per ridurre il debito pubblico ma anche riforme strutturali. La casa resta al centro del pacchetto di interventi. Il ritorno dell'Ici sulla prima abitazione è ormai dato per scontato, nella versione super-Imu agganciata a una rivalutazione delle rendite finanziarie che dovrebbe attestarsi al 15% del valore di mercato. Al momento sembra confermato anche un nuovo aumento dell'Iva ma non è ancora chiaro se il ritocco riguarderà l'aliquota ordinaria oggi al 21% o quella agevolata al 10%. Nel menù delle misure dovrebbero trovare posto anche interventi di contrasto all'evasione a partire dalla stretta sull'uso del contante con l'abbassamento della soglia di tracciabilità a 300-500 euro. Il governo è intenzionato ad andare avanti con la riforma delle pensioni nonostante le resistenze dei sindacato. Un incontro con le parti sociali e' atteso tra venerdì e domenica, dopo il confronto con i leader politici. "Avremo consultazioni - ha detto il premier - ma io farò appello, come ho già iniziato a fare in Parlamento, alla situazione straordinariamente delicata in cui ci troviamo". Sul fronte pensioni si valuta il blocco della perequazione automatica degli assegni (l'adeguamento al costo della vita che scatta ogni anno) così come l'aumento della soglia minima dei 40 anni di contributi per le pensioni d'anzianità indipendentemente dall'età anagrafica e un aumento di 1.2 punti delle aliquote contributive dei lavoratori autonomi. Poi dovrebbe arrivare il passaggio al contributivo pro-rata per tutti e l'anticipazione dell'adeguamento dell'età pensionistica delle donne che lavorano nel settore privato a quella degli uomini. Possibile anche un giro di vite per le pensioni anticipate. Resta incerto il ricorso alla patrimoniale, misura a cui si oppone il Pdl. E poi il rilancio della crescita: liberalizzazioni, dismissioni e semplificazioni. Tra le ipotesi anche sgravi Irap per le imprese e un possibile taglio del cuneo fiscale. "Valutare opzione Eurobond" Il premier Monti ha esortato i colleghi dell'Ecofin, oggi a Bruxelles a valutare "con mente aperta" la proposta di mutualizzare il debito degli Stati dell'Eurozona attraverso un sistema di emissione di Eurobond. Monti è intervenuto brevemente durante il dibattito pubblico dell'Ecofin sul rafforzamento della governance economica dell'Ue, ritrasmesso in sala stampa. "Credo - ha detto - che dobbiamo esaminare tutti gli elementi degli Stability bond, come sono stati ribattezzati nella recente proposta della Commissione europea, che presenta tre diverse opzioni). Senza entrare ora in discussioni specifiche, sottolineo la necessità di esaminare la questione con mente aperta", ha detto Monti. Vertice Ue snodo fondamentale L'appuntamento dei capi di Stato e di governo europei al vertice dell'8/9 dicembre prossimo è "uno snodo effettivamente fondamentale" per affrontare e cercare di risolvere la crisi, secondo il presidente del Consiglio Mario Monti. "Quello che sara' deciso e non deciso - ha detto al termine dell'Ecofin dove ha "debuttato" come ministro dell'Economia - sarà di grande importanza per i mercati, e anche per il futuro dell'Europa. Io non li ho mai demonizzati, e il 10 avremo una visione di come percepiscono ciò che avremo deciso". Monti ha ribadito l'importanza del "rafforzamento dei meccanismi che diano serietà e credibilità alle regole comuni", ricordando la sua "posizione critica" nei confronti di chi, come Francia e Germania, nel 2003 hanno ottenuto deroghe alle regole del patto di stabilità e crescita". Monti non è contrario "a un cambiamento limitato dei trattati", ma considera sbagliato "non sottolineare i risultati molto importanti già conseguiti con le decisioni di Commissione e Parlamento, come il "six pack" che entrerà in vigore a metà dicembre e implica anche sanzioni automatiche per chi non rispetta le regole: questi aspetti vanno valorizzati", anche perché "credo che l'Italia possa benissimo affrontare un sistema di sanzioni piu' automatiche". Per lo spirito europeo "è importante rimuovere le tentazioni che ci sono state all'interno del Consiglio di avere un occhio di favore per i grandi paesi rispetto ai piccoli". Durante l'Ecofin sono stati fatti "passi avanti" nella definizione dei ruoli del fondo salvastati Efsf, della Bce e del Fmi, "l'Europa deve disporre meglio e con più coerenza di queste importanti istituzioni perché possono contribuire a risolvere i suoi problemi". Quanto agli appuntamenti dei prossimi giorni in vista del Consiglio europeo, Monti ha ricordato che "domani Sarkozy parlerà a Tolone e dopodomani Merkel terrà un importante discorso a Berlino: io non ne terrò ma lo farò come devo con le misure che adotteremo lunedì". Il premier ha infine stigmatizzato le accuse di responsabilità all'Europa sulla crisi: "ho esortato anche i miei collaboratori ad avere un linguaggio franco e aperto sull'Europa che non ha bisogno di essere imbrattata sul piano della comunicazione da politiche nazionali che trovano comodo incolparla".