La situazione in Libia per l'Eni è tornata quasi alla normalità.
Attualementesi viaggia attorno ai 200 mila barili di olio equivalente al giorno, ma secondo il direttore della divisione Exploration and Production Claudio Descalzi, «entro il 2012 verranno raggiunti i livelli pre-guerra». Il manager ha poi aggiunto che «si raggiungeranno i 300.000 barili nel 2013», ipotizzando un potenziale «raddoppio di produzione in un decennio» sulla base di investimenti tra i 30 e i 35 miliardi di dollari. Scaroni ha poi annunciato che a breve incontrerà il nuovo governo libico nel suo insieme. «Per noi la Libia è tornata business as usual (ordinaria amministrazione)». Quanto al nuovo ministro del petrolio, Scaroni ha detto che «ci siamo incontrati un sacco di volte nelle ultime settimane, abbiamo un ufficio a Tripoli perfettamente funzionante». Riguardo al nuovo ministro del petrolio che, come gli è stato fatto notare, è un ex dipendente del gruppo, Scaroni ha detto: «Questo è anche facile, siamo la prima compagnia del Paese, abbiamo avuto tante persone che hanno lavorato con noi». Il manager ha poi aggiunto che «quando uno diventa ministro fa il ministro del suo Paese e si dimentica tutto quello è stato prima, come è giusto che sia». In relazione poi alla recente scoperta record di gas sulle acque territoriali del Mozambico, Descalzi ha previsto per il 2018 «il primo cargo di gas» prodotto dal giacimento. Il Cane a sei zampe rimane così di gran lunga il maggiore produttore di greggio in Africa, considerato che il secondo di questa classifica produce oggi il 35% in meno dell'Eni. Nessuna indicazione viene dal Gruppo in merito all'ipotesi di cessione della quota del 30%. «Chiedetelo al governo» è stata la risposta lapidaria di Paolo Scaroni, a chi gli chiedeva se ci fossero delle novità in arrivo. Paraltro l'ad non ha ancora incontrato il premier Mario Monti. Eni ha finalizzato l'acquisizione delle quote detenute dai fondi azionisti di Altergaz, raggruppati in Consellior, aumentando la sua partecipazione dal 60% al 98% dell'operatore del gas francese. L'operazione è stata resa nota da Altergaz alle autorità di mercato francesi. Attualmente la società transalpina, avviata al delisting, capitalizza in borsa circa 300 milioni di euro. Eni è entrata nel capitale della società nel 2007, rilevando una quota dai soci fondatori ed è salita al 60% nel 2010 esercitando un'opzione di acquisto sempre dai fondatori. Prosegue infine la partnership fra Eni, Louvre e comune di Milano: il Gruppo, dopo aver portato a Palazzo Marino opere di Caravaggio, Leonardo e Tiziano, quest'anno porta due opere del francese Georges de La Tour, prestate dal museo parigino. Si tratta de «L'adorazione dei pastori», per la prima volta in Italia, e del «San Giuseppe falegname», celebre capolavoro del pittore.