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Piazza Affari affonda Spread oltre 500 punti

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Borsa ancora in calo

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Era partita bene, un pò in sordina ma pur sempre in campo positivo Piazza Affari che però durante la mattinata ha ritracciato velocemente il suo percorso fino a superare il 2% di perdite, dopo che lo spread tra i Btp e i bund tedeschi ha, ancora una volta, superato quota 500. Al giro di boa l'indice Ftse Mib segna un calo dell'1,89% a 13.661 punti, lo Star -1,57% a 8.891 punti. Più pesanti le perdite per l'All Share che segna -1,72% a 14.427 punti. Nel frattempo l'euro è scivolato a 1,32 dollari e l'oro è sceso a 1.680 dollari. C'è da dire che, tuttavia, non è che a livello europeo le altre borse si stiano comportando meglio della nostra, ma fanno registrare perdite meno sensibili: a Parigi l'indica Cac segna -0,27% a 2.814 punti, a Francoforte il Dax -0,215 a 5.417 punti e a Londra il Ftse -0,18% a 5.118 punti. Insomma, il vertice italo-franco-tedesco non sembra aver portato bene alle borse sopratutto dopo il no deciso di Angela Merkel agli eurobond definiti dalla stessa cancelliera «impossibili e dannosi». Tornando a casa nostra, ancora una volta sono stati i titoli bancari a spingere al ribasso Piazza Affari con Banca Popolare Emilia Romagna maglia nera del listino. Il titolo ha fatto registrare le peggior performance della categoria registrando un calo del 5,94% a 4,464 euro. Profondo rosso anche per Mps che, dopo aver detto addio a Mediobanca, segna -4,65%.   Le nomine di Enrico Cucchiani a consigliere delegato e amministratore delegato, decise ieri a Torino dal cda, non sembrano dare ossigeno a Intesa Sanpaolo che chiude la mattinata con -3,10%. Cucchiani prenderà, dal 22 dicembre prossimo, il posto di Corrado Passero, neoministro allo Sviluppo economico. Una scelta, quella di Cucchiani, che il presidente del Consiglio di sorveglianza, Giovanni Bazoli, ha definito «rapida, unanime e senza contrapposizioni». Per quanto riguarda Unicredit, il titolo di Piazza Cordusio registra una flessione dell'1,30% a 0,686 euro. Da segnalare l'intervento di alcuni analisti che hanno peggiorato a "neutrale" il giudizio dell'istituto guidato da Federico Ghizzoni, sulla base di una nuova valutazione di 0,9 euro per azione. Gli esperti hanno anche ridotto le stime sull'utile per azione per il biennio 2012/2013. A guidare al ribasso il listino è però Prysmian che perde il 5,87% a 9,14 euro. Sul titolo pesano le osservazioni degli analsiti di Ubs che hanno portato il giudizio da "buy" a 'neutrale in quanto i suoi maggiori concorrenti sembrano poter garantire quotazioni più convenienti. Gli esperti, inoltre, hanno anche tagliano da 14 euro a 11 euro il prezzo obiettivo. Tra i pochi titoli in positivo Finmeccanica che guadagna oltre il 2,20%.  

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