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Slitta il pareggio dei conti per Alitalia

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L'ad Sabelli: obiettivo mancato per la crisi delle aziende del Paese

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Almenoquello stilato per mettere a posto i conti dopo l'arrivo dei capitani coraggiosi chiamati dal governo Berlusconi a salvare la compagnia di bandiera. L'obiettivo del pareggio di bilancio operativo alla fine del 2011 non è più a portata di mano. La crisi infatti pesa, e mette a rischio quel break-even che veniva confermato fino a qualche mese fa. A dirlo è l'amministratore delegato della compagnia, Rocco Sabelli, che lancia anche l'allarme sulla situazione dell'aeroporto di Fiumicino dove, senza investimenti, si rischia la saturazione nel giro di un paio d'anni. L'impatto della crisi dell'economia reale, cui si aggiunge forse anche «una reazione un po' emotiva alle incertezze finanziarie», «rende più difficile cogliere il break even operativo a fine anno», ha detto Sabelli, che appena due mesi fa confermava di poter raggiungere l'obiettivo. Ma la crisi, ha aggiunto, pone soprattutto degli interrogativi per il 2012. La situazione, ha spiegato Sabelli, è che, dopo aver raggiunto una «buona posizione» nei primi nove mesi dell'anno, ora Alitalia si trova di fronte un quarto trimestre «veramente pesante». C'è stato un «buon flusso di passeggeri», ma da metà settembre «si è fermata l'industria italiana», e la «brusca frenata» delle prime 50 imprese ha provocato un calo nel traffico aereo in media del 10%, con punte «anche molto serie del -30% e -50%». Sabelli è anche tornato a lanciare l'allarme per l'aeroporto di Fiumicino, dove Adr ha bloccato gli investimenti in attesa dell'adeguamento tariffario: «Siamo preoccupatissimi, perché la sola alleanza Skyteam saturerà la capacità di Fiumicino in due anni». L'augurio è che con il nuovo Governo si aprano prospettive per risolvere il nodo delle tariffe, ha aggiunto l'ad di Alitalia, particolarmente contento per la nomina di Passera a ministro dello Sviluppo e delle Infrastrutture. Sabelli ha invece rassicurato sul cambio al vertice di Air France-Klm, benché - ha ammesso - sia stato «un po' una sorpresa»: non ci sarà nessun cambiamento per i processi di integrazione industriale, ha detto. L'occasione per fare il punto sulla compagnia è stata la riunione del Governing Board dell'alleanza Skyteam a Roma. Intanto la Corte dei Conti ha chiesto ai giudici di Roma le carte dell'inchiesta sul dissesto della ex Alitalia. Coinvolti non solo i supermanager di allora Mengozzi, Cimoli e Spazzadeschi ma anche 7 funzionari che però nel meccanismo delle deleghe firmarono atti solo in quanto procuratori designati all'esecuzione formale di decisioni prese dai vertici. I loro ruoli erano solo tecnici e strettamente sottoposti a controllo gerarchico.

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