Merkel: no Eurobond
Spread in tensione
"No" agli Eurobond e "no" ad un intervento più energico della Bce per risolvere la crisi che scuote l'eurozona: la cancelliera tedesca si è mostrata inflessibile oggi in un intervento al Bundestag, la camera bassa del Parlamento tedesco, nel ribadire la sua opposizione alle proposte di Bruxelles. Secondo Merkel, insistere sulla questione degli eurobond prima di avere realizzato una più stretta integrazione delle economie nell'eurozona sarebbe come "mettere il carro davanti ai buoi". "Non funzionerebbe", ha bacchettato la leader tedesca. Davanti ai deputati tedeschi, Frau Merkel, inoltre, è tornata a opporsi ad un intervento più energico della Banca centrale europea nella lotta contro la crisi: "L'eurozona ha una banca centrale che è responsabile unicamente della stabilità della moneta, è il suo mandato - ha ricordato la cancelliera, sottolineando - E' molto importante che l'Europa si appoggi su queste istituzioni indipendenti e non ha il diritto di cambiare questo mandato qualsiasi cosa succeda". Per la Merkel la Bce è "come una Corte costituzionale: non è opportuno discutere su cosa fa e su cosa debba fare". Il mandato Bce non va cambiato L'Europa non deve trasformare "per nulla" il mandato della Bce. Lo ha ribadito con forza il cancelliere tedesco. "L'unico mandato della Bce", ha detto, "è la difesa del potere di acquisto dell'euro ed e' bene che l'Europa abbia un'istituzione indipendente che si occupi di questo". Per la Merkel la Bce è "come una Corte costituzionale: non è opportuno discutere su cosa fa e su cosa debba fare". "Se vogliamo recuperare la fiducia dobbiamo farlo attraverso dei cambiamenti introdotti a livello di trattati, di diritto, in modo da vincolarci - ha continuato la Merkel -. E questo è il primo passo verso un'unione fiscale e un edificio politico, che contempli un'armonizzazione fra competenze nazionali". "Per questa ragione mi sono schierata per un patto Europlus in modo da poter parlare di diritto del lavoro, di pensioni, e un sistema uniforme per le tasse", ha spiegato. "E per questo motivo - ha concluso - ho sancito con il presidente Sarkozy che per il 2013 Francia e Germania presentino una normativa fiscale comune per le imprese. Questo servirà a dare il buon esempio all'Eurozona. Diversamente non può funzionare". Grecia, la Merkel frena sulla sesta tranche La cancelliera tedesca frena sulla sesta tranche di aiuti internazionali da 8 miliardi di euro alla Grecia, sostenendo che non potrà essere pagata se tutti i partiti non si metteranno d'accordo su una serie di impegni scritti. "La questione greca - spiega - non è ancora stata chiarita, perché non ci sono ancora le condizioni per il pagamento della nuova tranche di aiuti". "Perché questo accada - aggiunge - non basta la firma del premier ma serve un accordo tra i partiti di appoggio al governo, senza il quale niente sesta tranche".