Borse pesanti, tensione sullo spread
Avvio negativo per le Borse europee, mentre prosegue la tensione sugli spread. A Londra l'indice Ftse 100 arretra dello 0,8%, A Milano l'indice Ftse Mib segna un calo dell'1,14%, a 14.122 punti. A Francoforte il Dax cede l'1% e a Parigi il Cac 40 va giù dell'1,2%. Madrid perde l'1%. Torna a salire sopra i 500 punti base lo spread tra titoli di Stato decennali italiani e i titoli tedeschi. Secondo i dati di Tradeweb Markets, il differenziale di rendimento tra Btp e Bund ha toccato questa mattina i 509 punti base, con un rendimento per i btp a 10 anni che si attesta al 6,96%. Piazza Affari prova a invertire la rotta insieme alle altre Borse europee. Si moderano leggermente le tensioni sui mercati dopo un avvio di seduta ancora una volta con i nervi tesi mentre la crisi sui debiti pubblici dell'area euro non concede tregua. Una situazione che continua a bersagliare anche l'Italia, e in un quadro che resta volatile e soggetto a repentini mutamenti, dopo aver nuovamente segnato livelli da allarme rosso si sono attenuati rendimenti e differenziali (spread) dei Btp rispetto ai Bund della Germania. Stamattina i tassi retributivi sulla scadenza decennale sono arrivati quasi a toccare quel 7 per cento guardato con inquietudine, perché è stato una volta superato questo livello che Grecia, Irlanda e Portogallo hanno dovuto chiedere aiuti. Pesate calo dell'euro, che finisce sotto quota 1,34 dollari. Il differenziale Btp-Bund si modera a 488 punti Dopo un picco al 6,98 per cento, a tarda mattina i rendimenti dei Btp a 10 anni si attetano al 6,90 per cento. Dietro queste attenuazioni potrebbero esserci nuovamente acquisti calmieranti della Bce, che la scorsa settimana è tornata a rafforzare i suoi interventi contro le tensioni sui titoli di Stato dell'area valutaria. A Milano dopo un avvio ancora in deciso ribasso, il Ftse-Mib ha a sua volta moderato le perdite fino a tentare incursioni in territorio positivo, mentre a tarda mattina si attesta di nuovo in calo, al meno 0,56 per cento. Dinamiche deboli anche tra le maggiori Borse europee, Londra segna un meno 0,95 per cento, Parigi meno 0,77 per cento, Francoforte meno 0,79 per cento. L'euro scivola a 1,3379 dollari. Tutto questo mentre alla crisi sui debiti in Europa, che resta il principale fattore allarmistico, continuano ad aggiungersi altri sviluppi depressivi sui mercati, e non solo dall'area euro. Oggi segnali di pesante rallentamento dell'attività economica sono giunti anche dalla Cina, dalle indagini sul manifatturiero, mentre un altro gigante emergente, l'India, vede un quadro infalzionistico che sembra sfuggire dal controllo, assieme a bruschi deprezzamenti della valuta nazionale, la rupia. Nuovi segnali di indebolimento della ripresa sono giunti anche dalle indagini sulle imprese dell'area euro (indice Pmi), e indicazioni in tal senso nei giorni scorsi erano venute anche dal Pil degli Usa. In più negli Usa restano non poche incognite su quali saranno le ricadute dello stallo delle trattative tra repubblicani e democratici sui piani di riduzione dell'immenso deficit del bilancio federale.