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Borse, Piazza Affari maglia nera in Europa

Mercati, operatori della Borsa di Parigi

Rehn: l'Italia supererà la crisi di fiducia

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Ancora una giornata di perdite per la Borsa di Milano, di nuovo la peggiore tra le principali piazze d'Europa con il Ftse Mib che cede sul finale l'1,54% a 14.286 punti, sui minimi di seduta, e l'All Share in calo dell'1,41% a 15.056. Piazza Affari ha tentato con poca convinzione il rimbalzo in mattinata, per poi invertire la rotta appesantita dalle banche. Rimangono le preoccupazioni per la crisi del debito, mentre il differenziale Btp-Bund è tornato a salire sopra i 490 punti; negativa anche Wall Street dopo il taglio delle stime sul Pil Usa nel terzo trimestre. Sul listino di Milano accusa le maggiori perdite il comparto finanziario, con gli istituti di credito in forte calo a eccezione di Bpm, balzata in controtendenza di quasi il 10%. Flessioni per buona parte degli energetici, per tecnologici e telecomunicazioni; in ordine sparso gli industriali, giù il lusso. In calo il controvalore degli scambi, sceso a 1,5 miliardi. Balza del 9,97% a 0,28 euro per azione, la Bpm tra i pochi titoli positivi sul Ftse Mib. Per il resto, è rosso profondo per i finanziari: la peggiore è Azimut (-6,31%) seguita da Fonsai (-5,75%) e Banco Popolare (-5,87%). Male le banche: Unicredit cede il 4,17% e Intesa Sanpaolo, in attesa di sciogliere il nodo della nomina del nuovo amministratore delegato, il 2,43%. Mps segna -3,3% e Bper -3,96%. Tra gli industriali, non riesce il rimbalzo a Finmeccanica che, dopo una mattinata brillante, si ferma a +0,27%; sale Prysmian (+2,93%), bene anche Pirelli (+0,55%) mentre Fiat lascia sul terreno il 2,95% e Fiat Industrial lo 0,59%. In controtendenza la controllante Exor (+1,68%) Pesante Stm (-5,39%), in calo Telecom (-2,29%) e Mediaset (-2,71%). Tra gli energetici, Eni segna -1,9%, piatta Enel (+0,07%), giù A2a (-1,03%); poco mossa, fuori dal Ftse Mib, Edison (-0,3%) che ieri ha depositato alla Consob la richiesta di esenzione dall'obbligo di opa. Flessioni per Autogrill (-1,8%) e Atlantia (-0,29%); giu' Parmalat (-1,17%) e Tod's (-1,11%) mentre strappa un rialzo Lottomatica (+0,57%).   CROLLO A META' SEDUTA Si conferma in deciso calo la Borsa di Milano, che ha invertito la rotta a metà seduta e, dopo l'avvio debole di Wall Street, è la peggiore in Europa con il Ftse Mib che cede l'1,39% a 14.307 punti e l'All Share l'1,29% a 15.075. Male il comparto bancario, che risente della nuova risalita dello spread Btp-Bund appena sotto la soglia dei 490 punti: nel settore la maglia nera e' per Banco Popolare (-5,61%), pesante insieme a Intesa Sanpaolo (-2,7%), Unicredit (-3,21%) e Mps (-2,34%). Positiva, in controtendenza, Bpm (+4,1%) che cerca di risalire al prezzo dell'aumento di capitale in vista dell'asta dell'inoptato. Tra i titoli peggiori Azimut (-6,4%) e Fonsai (-4,16%) in campo finanziario, con Stm (-3,74%), Telecom (-1,98%) e Impregilo (-2,14%). Fiat cede l'1,22%, ma salgono Prysmian (+3,04%) e Finmeccanica (+1,33%). Giu' Mediaset (-1,91%); tra gli energetici, Enel sale dello 0,82%, Eni segna -1,7%.   OBIETTIVO RIMBALZO Le borse europee cercano il rimbalzo all'avvio di contrattazioni dopo un lunedì nero. Sui mercati resta tuttavia alta l'incertezza legata ai timori per la crisi del debito nell'Eurozona e gli investitori sono cauti. Gli occhi sono puntati anche sull'altro lato dell'Oceano dopo l'annuncio del mancato accordo sul debito nella supercommissione anti-deficit Usa e in attesa della seconda stima preliminare del Pil americano per il terzo trimestre. BENE I BANCARI Piazza Affari in timido rimbalzo. Il Ftse Mib registra un +0,6% mentre le banche recuperano terreno. Prove di rimbalzo senza troppa convinzione dopo il forte ribasso di ieri. La mezza ripresa è comune a tutti i mercati europei con lo stoxx Europe 600 in rialzo dello 0,45%. Banca Popolare Milano recupera il 5,86% a 27 centesimi anche sulle indiscrezioni sulla ricerca di nuovi vertici, oltre che su una rianimazione generalizzata del settore bancario in Europa. Rimbalza anche Finmeccanica (+3,26%), vendutissima negli scorsi giorni. Su anche Prysmian (+2,4%). Tra le banche, su Ubi Banca (+2,2%), Mps (+2,19%), Mediobanca (+1,28%), Intesa (+1,2%), Unicredit (+1,2%). Fiat avanza dello 0,56%. Perdono Stm (-2,6%), Impregilo (-1,6%), FonSai (-1,5%).   EUROPA SCOSTANTE Le Borse europee si muovono senza una direzione precisa con Madrid (-0,2%) passata in leggero calo. L'indice Stoxx 600, che registra l'andamento dei principali titoli quotati sui listini del Vecchio continente, è praticamente invariato rispetto alla chiusura di ieri, in attesa di una raffica di dati macroeconomici di rilievo (tra cui Pil e consumi) che usciranno alle 14.30. Tra i diversi settori azionari male il settore dei tecnologici con Stm (-2,3%) mentre si muovono bene le materie prime. Nel credito attenzione sui gruppi spagnoli dopo il salvataggio della Banca Valencia, con Caixabank che cede l'1,5%. Gli indici dei titoli guida delle principali Borse europee:  Londra +0,29% - Parigi +0,46% - Francoforte +0,22% - Madrid -0,26% - Milano +0,14% - Amsterdam +0,17% - Stoccolma -0,11% - Zurigo -0,15%. I LISTINI RIPRENDONO SLANCIO Dopo un avvio in rialzo e un leggero rallentamento riprende forza lo slancio di Piazza Affari che registra un progresso dell'1,3% a 14.713 punti, mentre l'All Share guadagna 1,29%. In grande spolvero Finmeccanica, maglia rosa del paniere principale (+4,4%); bene i bancari. Banco Popolare guadagna il 2,54%; Ubi Banca +2,54%; Unicredit +1,92%; Bpm +2,86%; Intesa Sp +1,83%; Mediobanca +1,16%; Mps +1,63%: Mediolanum +1,19%. In territorio negativo Bper che cede l'1,01%. Parigi registra un progresso dello 0,78%; Francoforte +0,68%; Amsterdam +0,33%; Londra +0,63%; Bruxelles +0,7%; Madrid +0,35%; Zurigo +0,38%. FALLISCE LA SUPERCOMMISSIONE A Washington la supercommissione anti-deficit ha fallito: l'accordo bipartisan su tagli alla spesa per 1.200 miliardi di dollari non è stato raggiunto. "Non siamo nella situazione della scorsa estate: non c'è alcun default imminente" ma il deficit va ridotto, afferma il presidente Barack Obama puntando il dito contro la mancata volontà dei repubblicani a un compromesso. E minacciando il veto a ogni tentativo di bloccare l'entrata in vigore dei tagli automatici alla spesa previsti in caso di fallimento nel raggiungere un accordo. DEBITO USA NEL MIRINO Il mancato accordo della super-commissione incaricata di trovare il modo di ridurre il debito Usa pone inevitabilmente sotto la lente il rating della principale economia mondiale. La prima a muoversi in questo senso è stata Fitch, la quale ha reso noto che prenderà una decisione entro fine mese poiché il fallimento sottolinea la difficoltà di Washington "di arrivare a un consenso sulla maniera di ridurre il deficit federale e mettere le finanze pubbliche su una strada duratura a medio termine". Per questo Fitch prevede di terminare l'esame sulla nota del debito sovrano statunitense entro fine novembre. Intanto Standard and Poor's ha deciso di lasciare invariata la valutazione sulla solvibilità del tesoro Usa (AA+), ma ha confermato che la prospettiva resta "negativa". Da ricordare che, il 6 agosto scorso, la scure di S&P aveva tolto - con una decisione storica - la tripla "A" agli stati uniti a causa delle divergenze tra democratici e repubblicani. Al momento Fitch e Moody's riconoscono ancora "AAA" agli Stati Uniti, la prima agenzia con outlook "stabile" la seconda con "negativo". L'ASIA ASPETTA L'AMERICA Borse asiatiche scostanti: gli operatori dell'area guardano agli sviluppi della crisi del debito sovrano nella zona euro e alle mosse della politica Usa sul tetto del deficit americano. L'attesa è soprattutto per qualche intervento concreto da parte della Ue e della Bce nella seconda parte della settimana, con pochi spunti "locali". Rimbalza la piazza azionaria di Mumbai dopo lo scivolone della vigilia con la rupia indiana ai suoi minimi storici contro il dollaro, un livello che comunque aiuta le esportazioni del gigante asiatico. A Tokyo, che ha ceduto poco meno di mezzo punto percentuale, risale con forza Olympus (+19,86%) dopo i crolli delle scorse settimane mentre sul mercato finanziario di Sidney, dove sono quotati diversi titoli che possono anticipare l'avvio dei loro settori in Europa, faticano ancora diversi grandi gruppi delle materie prime. Gli indici dei titoli guida delle principali Borse di Asia e Pacifico: - Tokyo -0,40% - Hong Kong -0,06% - Shanghai -0,10% (seduta in corso) - Taiwan -0,61% - Seul +0,34% - Sidney -0,72% - Singapore +0,33% - Mumbai +1,18%  - Kuala Lumpur -0,07% - Bangkok +0,82% - Giakarta +0,70%.  

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