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Unicredit soffre a Piazza Affari

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Titolo giù (-5 %). Cassamarca taglia le erogazioni fino al ritorno della cedola

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Complicela giornata negativa sui mercati la banca di Piazza Cordusio ha lasciato sul terreno il 4% sotto la pressione di diversi report negativi. Una «caduta» che segue quello di lunedì quando dal cda che ha approvato i conti sono uscite notizie non confortanti. Così ad esempio i sindacati sono già in trincea contro il piano di esuberi annunciato dalla banca guidata da Federico Ghizzoni. Le 5.200 uscite in Italia al 2015 non vanno giù a Fabi, Fisac, Uilca e Ugl. Anche se Ghizzoni si è già detto «disponibile a collaborare per una soluzione che sia nel rispetto di tutti». Intanto le Fondazioni, quelle che sono grandi azionisti dell'istituto, sono al lavoro, in vista dell'assemblea straordinaria del 15 dicembre a Roma, dopo il via libera alla maxi-ricapitalizzazione da 7,5 miliardi di euro. «In realtà buona parte» degli esuberi «sono già compresi nel piano che abbiamo firmato un anno fa, quindi parliamo di una cifra che penso sia dimezzata, comunque abbiamo già iniziato una serie di colloqui con i sindacati», ha spiegato Ghizzoni a «Prima di tutto» su Radio 1. Il fronte sindacale però ha bocciato il piano strategico che «scarica sui lavoratori - sostengono - il peso di un intervento di risparmio sui costi», e ha chiesto ai top manager di condividere i sacrifici e si è dichiarato disponibile a trattare solo nel caso di nuove assunzioni. Nel frattempo le Fondazioni sono a lavoro per studiare nei dettagli il piano di pulizia dei conti e l'aumento di capitale. La prossima settimana, il 23 novembre, Cariverona riunirà il cda. Mentre per Crt (Cassa di Risparmio d Torino) l'esborso per la sottoscrizione potrebbe arrivare fino a 350 milioni di euro. Secondo indiscrezioni l'ente torinese si è infatti impegnato, in una lettera al board della banca, a sottoscrivere la propria quota parte del 4,1% (3,3% del capitale più uno 0,8% in obbligazioni convertibili cashes) con un esborso di circa 300 milioni di euro ed è anche disponibile a rilevare pro-quota diritti che dovessero restare inoptati. È, invece, ancora all'opera la trevigiana Cassamarca che sta studiando l'ammontare della partecipazione e, intanto, ha deciso il taglio del 20% del gettone di presenza del presidente e dei consiglieri, lo stop alle erogazioni e la possibilità di fare cassa conferendo gli immobili ad un fondo immobiliare. Un esame sulla ricapitalizzazione è stato aperto anche da CrTrieste. «Abbiamo sempre sottoscritto tutti gli aumenti di capitale, anche quelli che potevano sembrare penalizzanti, per senso istituzionale», ha spiegato il presidente, Massimo Paniccia. La maxi-perdita da 10 miliardi di Unicredit nel trimestre ha poi fatto a tornare a galla le indiscrezioni su di un'azione di responsabilità nei confronti dell'ex ad, Alessandro Profumo. Voci bollate come mera speculazione da fonti vicine al vice presidente, Fabrizio Palenzona. «Mai sentito parlarne», è stato il commento del presidente della Fondazione Crt, Andrea Comba, mentre all'interno di Cariverona, tra più di un consigliere, sarebbe iniziato un confronto informale sulla questione. Che potrebbe non avere nessun risultato perché Profumo, avrebbe una clausola di manleva per gli atti compiuti durante la sua gestione della banca. Nel firmare le carte del suo addio da Piazza Cordusio, secondo quanto risulta a Radiocor, è stato dato atto e poi scritto che Profumo ha operato correttamente. La manleva coprirebbe tutto il suo operato.

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