Rosso di 10,6 miliardi per Unicredit Tonfo In Borsa (-6%)

Apesare sul gruppo di Piazza Cordusio sono le svalutazioni straordinarie su avviamento per 9,6 miliardi di euro. Nessun dividendo sarà erogato agli azionisti per il 2011 e anzi i soci saranno costretti a mettere la mano nel portafoglio per partecipare alla ricapitalizzazione del gruppo. Ieri è stato infatti approvato e annunciato l'atteso aumento di capitale da 7,5 miliardi di euro che porta, al 30 di settembre di quest'anno, il core tier 1 (il coefficiente di solidità patrimoniale) al 10,35% con Basilea 2 e oltre il 9% con Basilea 3, già nel 2012. Le notizie della perdita hanno fatto fare un tonfo al titolo in Borsa. La perdita è arrivata di un colpo a -9%, il titolo si è avvitato su se stesso chiudendo sotto i 6 punti percentuali. L'istituto ha anche annunciato, nell'ambito del piano strategico, una riduzione del personale in Italia di 5.200 unità nel periodo compreso tra settembre 2011 e il 2015. Un menù completo di notizie non eccezionali per la banca che sta ancora gestendo l'eredità della passata gestione di Alessandro Profumo. L'ad del Gruppo, Federico Ghizzoni ha spiegato che la svalutazione «è una cifra importante» ma che «non ha nessun impatto sul capitale e sulla liquidità» e che «è puramente contabile. È una decisione che ci fa piacere perché rafforza la banca sia dal punto di vista patrimoniale sia di bilancio», ha aggiunto. In particolare, secondo quanto si legge nel comunicato sulla trimestrale, la svalutazione riguardano per 8.669 milioni, al netto delle tasse, l'avviamento di acquisizioni effettuate negli ultimi anni e l'effetto è che il goodwill iscritto in bilancio cala da 20.244 milioni a fine giugno scorso a 11.529 milioni al 30 settembre. Le svalutazioni riguardano poi il goodwill in alcuni investimenti strategici (per 480 milioni e di questi 404 milioni in Mediobanca e 40 in FonSai), titoli governativi greci per 135 milioni, marchi (Hvb, Bank Austria, Banca di Roma, Banco di Sicilia e Usb in Ucraina) per 662 milioni, buonuscite di personale per 121 milioni, attività fiscali legate a Hvb e Bank Austria per 100 milioni. Guardando nel dettaglio poi i nove mesi la perdita netta è di 9.320 miliardi, dovuta al rosso del terzo trimestre. Senza le svalutazioni, straordinarie e non ripetibili per 10.167 milioni al netto delle tasse, la perdita normalizzata nei tre mesi è di 474 milioni. L'utile netto rettificato nei 9 mesi, al netto delle svalutazioni straordinarie, è di 847 milioni di euro. In tema di dividendo dal prossimo esercizio Unicredit intende tornare a gratificare i propri azionisti. «Quest'anno no, l'anno prossimo sì e sì nel 2013 (la previsione è di un utile di 3,8 miliardi con pay-out del 44%), nel 2014 e nel 2015» ha spiegato l'a.d escludendo a possibilità di un «interim dividend» nell'autunno del prossimo anno. Quanto all'aumento il lancio dovrebbe avvenire nel primo trimestre del 2012, dopo aver ottenuto il via libera dell'assemblea convocata il 15 dicembre. «Abbiamo deciso di andare verso questa direzione perchè forse in primavera il mercato sarà un po' più affollato», ha spiegato Ghizzoni agli analisti rilevando che, dopo questa operazione, non ci saranno altre richieste al mercato. L'ad, parlando poi con la stampa, ha spiegato che «i soci ci hanno ancora una volta dato il loro appoggio, quindi io credo che la gran parte dei soci sottoscriveranno l'aumento». Quanto ai libici «oggi non sono nella posizione di sottoscrivere l'aumento perché i loro asset sono congelati». Il banchiere ha, quindi, detto che tra la Libia e i governi europei ci sono discussioni sul tema della disponibilità degli asset. Ma i libici vogliono restare.