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Borse in negativo Spread alle stelle

Borsa ancora in calo

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Chiusura di seduta negativa a Piazza Affari, al termine di una giornata che si era già aperta con il segno meno. Milano ha vissuto una giornata all'insegna della volatilità, anche se è arrivata da parte di Fitch la promozione al nuovo governo Monti. L'effetto si è fatto sentire sullo spread, con il differenziale di rendimento tra i titoli decennali italiani e tedeschi si è attestato sotto i 500 punti base, con il rendimento dei Btp che è risultato inferiore al 7%. L'indice Ftse Mib ha fatto segnare nel finale un -1,43% a quota 15.198 punti, mentre l'Ftse Italia All-Share cede l'1,37% a 15.982 punti. In ribasso anche l'Ftse Star, che lascia sul terreno l'1,18% a quota 9.519 punti. Fra i titoli del listino milanese, fra i segni più in evidenza soprattutto Luxottica con un guadagno di circa 1 punto percentuale, seguito da Enel Green Power, Ansaldo Sts e Impregilo. Fra i maggiori ribassi del listino invece, Fondiaria Sai cede oltre 6 punti, ma in ribasso anche Buzzi Unicem, Finmeccanica, Stm e A2A. Anche le altre principali Borse europee archiviano le contrattazioni all'insegna dei ribassi, sulla scia dell'apertura con il segno meno fatta segnare da Wall Street. Fra le piazze finanziarie, Parigi segna un -1,78%, Francoforte cede l'1,07% mentre Londra arretra dell'1,56%. Il pomeriggio. Si accentua l'attenuazione delle tensioni sui titoli di Stato dell'Italia, dopo che il presidente del Consiglio Mario Monti ha presentato al Senato il programma del governo appena formato, che ha un chiaro obiettivo di ripristinare la fiducia sul paese. In un quadro che resta di accentuata volatilità, fin dall'apertura la Borsa di Milano ha mantenuto una dinamica ribassista, tuttavia nel primo pomeriggio il Ftse-Mib attenua i ribassi al meno 0,84 per cento, che in precedenza risultavano superiore all'1,5 per cento. Restano comunque elevate le tensioni sui bond della penisola, mentre in generale da alcuni giorni e ancor oggi si sono ricreate forti pressioni sui debiti pubblici di tutta l'area euro. Ma anche qui nel primo pomeriggio i rendimenti dei Btp decennali segnano una limatura portandosi sotto la soglia critica del 7 per cento, al 6,89 per cento secondo Bloomberg mentre il loro differenziale (spread) sui Bund ella Germania si attesta in calo a 504 punti base, a fronte di un picco da 538 punti toccato in mattinata. Va rilevato tuttavia che questi movimenti si sono registrati mentre sui mercati si sono riproposte voci di interventi calmieranti della Bce sui titoli di Stato di Italia e Spagna.   Mattinata nel segno dei ribassi per le piazze finanziarie europee che dopo una brutta partenza ampliano le perdite. Londra cede l'1,78%, Francoforte perde invece l'1,32%. In rosso Parigi (-1,33%) mentre lo spread tra i bond francesi e i bund tedeschi tocca un nuovo record superando in mattinata i 200 punti. Flessione per le piazze di Lisbona (-1,12%), Zurigo (-1,08%) e Amsterdam (-1,63%), riduce le perdite l'indice di Atene (-0,37%), Madrid lascia sul terreno l'1,03% mentre lo spread tra i titoli di Stato spagnoli a 10 anni e quelli tedeschi, ha raggiunto questa mattina il nuovo massimo storico di 475 punti, il livello più alto dalla creazione dell'euro nel 1999. Madrid ha collocati titolo per 3,56 miliardi di euro, rendimenti in rialzo anche nell'asta di titoli di stato francesi.   A Milano, mentre il neo premier Mario Monti sta parlando nell'aula del Senato, l'indice Ftse Mib riduce i ribassi e perde l'1% a 15.265 punti, dopo aver oscillato tra 15.113,11 e 15.454,97. Lo spread tra Btp decennali e bund tedeschi scende a 518 punti, dopo aver aperto a quota 519 e aver toccato un massimo infraday di 537 punti. A metà seduta gli scambi a Piazza Affari superano gli 840 milioni di euro. Fonsai conquista la maglia nera mentre il comparto bancario prova a limitare i ribassi. Sul Ftse Mib peggior performance per Fonsai che, dopo pochi minuti in asta di volatilità, cede il 5,40% a 1,226 euro. Pesanti ribassi anche per Tod's a 71 euro (-3,205) e Buzzi Unicem a 6,835 (-2,91%). Flessione di oltre due punti percentuali anche per Campari, Stmicroelectronics, A2A e Finmeccanica. Bper registra il maggior ribasso tra i titoli bancari. La popolare cede il 2,71% a 5,75 euro, seguito da Mediolanum a 2,846 (-2,06%) e Ubi banca a 2,924 (-1,55%). Intesa Sanpaolo perde l'1,14% a 1,212 euro, dopo l'addio all'istituto del neoministro Corrado Passera. Performance migliore dell'indice per Mediobanca a 5,45 euro (-0,91%), Mps a 0,2864 (-0,62%), Banco Popolare a 1,006 (-0,79%) e Unicredit a 0,7475 (-0,33%). In rialzo Bpm a 0,3019 euro (+0,30%). Maglia rosa del listini principale per Enel gp che guadagna lo 0,61% a 1,66 euro. In progresso anche Ansaldo Sts a 7,22 (+0,42%) e Pirelli a 6,895 (+0,29%), sostanzialmente stabili Parmalat, Generali e Luxottica. Occhi puntati anche sulla galassia Agnelli. Fiat cede lo 0,59% a 4,074 euro, Fiat Industrial quota a 6,265 (-1,18%) mentre la holding Exor cede l'1,69% a 15,09 euro. Tensione sempre più alta sui titoli di Parigi e Madrid che registrano spread record e spingono in ribasso le borse europee. Se, dopo la presentazione del programma del governo Monti, il differenziale tra Btp decennali e Bund è sceso a 510 punti, dopo un massimo di giornata a 545 punti, nel mirino dei mercati sono soprattutto Francia e Spagna, che oggi hanno collocato entrambe titoli di stato. Ad accendere la miccia è stato un report di Fitch che minacciava un peggioramento dell'outlook delle banche Usa più esposte ai paesi dell'area euro. La giornata è quindi iniziata con lo spread tra gli Oat decennali transalpini e i bund che schizzava a un massimo storico sopra 200 punti, mentre lo spread tra Bonos spagnoli sfondava a sua volta la soglia tecnica e psicologica dei 500 punti per la prima volta dall'introduzione della moneta unica. Il morale è sceso ulteriolmente una volta pubblicati i risultati dei collocamenti. La Francia ha registrato un netto incremento dei rendimenti rispetto all'asta di ottobre (il tasso sui quinquennali, ad esempio, è passato dal 2,31% al 2,82%) e vede il suo rating tripla A sempre più a rischio. Ma a preoccupare di più e la Spagna: non solo non è stato collocato per intero l'importo massimo offerto, pari a 4 miliardi, ma i rendimenti hanno superato quella soglia del 7% che spinse Portogallo, Grecia e Irlanda a chiedere aiuti. Le borse hanno reagito aggravando le perdite dopo una partenza già debole, influenzata dalla chiusura fiacca delle piazze asiatiche. La peggiore è Londra, che in passato aveva sempre limitato i danni in quanto fuori dall'eurozona, che cede l'1,77%. Parigi perde l'1,35%, Francoforte l'1,36%, Milano lo 0,95%, Madrid lo 0,73%. Resiste invece l'euro, che resta poco sotto quota 1,35 dollari. Si mantiene sopra 100 dollari il prezzo del petrolio dopo il rally delle scorse sessioni. A innervosire gli investitori sono inoltre le sempre maggiori divergenze tra Francia e Germania sul ruolo della Bce. Preoccupata dal balzo dei rendimenti, Parigi sta infatti appoggiando la richiesta statunitense di una Bce che agisca da creditore di emergenza come la Federal Reserve americana. Il cancelliere Angela Merkel, pero', continua a non voler cedere e ha ribattuto che la soluzione della grande crisi potrà essere solo politica.  

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