Telecom continua a crescere atteso un utile a 685 milioni (+12,6%)
Telco, Miccichè: fino a primavera la ricapitalizzazione non è sul tavolo
Qualcheindicazione sullo stato di salute del gruppo è già arrivato dall'America Latina che si conferma il motore della crescita mentre per quanto riguarda la solidità finanziaria a monte. Dopo le indiscrezioni di stampa che parlavano della necessità di una ricapitalizzazione per Telco, la holding che controlla il 22,5% di Telecom, è intervenuto Gaetano Miccichè, direttore generale di Intesa Sanpaolo per ricordare che fino a primavera il tema non sarà comunque sul tavolo. Tornando ai conti dopo Tim, la controllata brasiliana, che ha annunciato un terzo trimestre record (utile +116% a circa 134 milioni di euro) e dopo l'Argentina che ha pubblicato l'utile dei primi 9 mesi dell'anno (+39% a circa 312 milioni di euro), ora tocca alla capogruppo. Gli analisti finanziari si attendono dal gruppo guidato da Franco Bernabè un terzo trimestre con utili in crescita del 12,6% a 685 milioni, ricavi a 7.470 milioni (+11,9%) e l'attesa sull'indebitamento netto di vederlo sceso a 30.501 milioni (32.985 a fine settembre 2010). «Sono molto fiducioso sulle potenzialità del gruppo» aveva dichiarato settimana scorsa il direttore generale di Intesa Sanpaolo Gaetano Miccichè lodando il lavoro del presidente esecutivo Bernabè e soprattutto la valorizzazione degli asset internazionali escludendo che Telecom possa diventare preda di qualche gruppo straniero. E anche ieri, qualche ora prima del cda ha ribadito sul tema delle prospettive di crescita. Sono d'accordo con Alberto Nagel (l'ad di Mediobanca ha per primo parlato di una valorizzazione del gruppo telefonico per via straordinaria, ndr), Telecom «è un'importante azienda internazionale che ha certamente bisogno di crescita interna ed esterna» anche se più che di shopping si potrebbe parlare di joint venture. I piccoli soci riuniti nell'Asati avevano sollevato il tema della ricapitalizzazione, ma questo non pare all'ordine del giorno. Secondo indiscrezioni sarebbe una strada obbligata invece per Telco, la holding che controlla il 22,5% di Telecom e che a maggio vede prestiti in scadenza per circa 2 miliardi.