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L'Italia risponde al questionario Ue

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Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti

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La Commissione europea ha ricevuto la lettera dell'Italia che contiene le risposte ai 39 quesiti del Commissario Ue, Olli Rehn, sulle riforme strutturali e la capacità di centrare gli obiettivi di pareggio di bilancio. Chiarimenti sottoposti da Bruxelles al governo italiano. La lettera, spedita dal Governo italiano venerdi, è stata ricevuta e ora sarà sottoposta al giudizio della Ue. Il documento inviato a Bruxelles è stato l'ultimo atto firmato da Giulio Tremonti come ministro dell'Economia. Insieme alle risposte al questionario, la lettera è accompagnata da alcuni allegati di dettaglio, in particolare sulle nuove misure introdotte con la Legge di Stabilità, approvata ieri. Dettagli che sono stati già forniti agli ispettori della Commissione e della Bce. Le 39 domande al governo si basano sull'assunto di Bruxelles, secondo il quale "nell'attuale contesto economico la strategia fiscale programmata non garantisca il raggiungimento di un pareggio di bilancio entro il 2013". Pertanto il questionario chiede quali nuove misure l'Italia intenda adottare per raggiungere questo obiettivo. Il focus non è però solo sui tagli, ma anche sulle misure per fare ripartire la crescita, ritenuta il punto più debole dell'Italia. Con l'Ici prima casa un ritorno di 3,5 miliardi Nella lettera, il Tesoro ricorda che nel Consiglio dei ministri dello scorso 24 ottobre ha approvato in esame preliminare il primo decreto legislativo correttivo, previsto dalla legge sul federalismo fiscale, in materia di federalismo municipale e provinciale, nonchè di armonizzazione dei bilanci pubblici. "Il decreto - si legge nella lettera - prevede una diversa forma di tassazione dei servizi offerti dai comuni agli occupanti di proprietà residenziali, anche nel caso che queste vengano usate come prima casa". Nelle risposte si fa il punto anche sulle pensioni confermando le modifiche decise con la legge di stabilità, e si fa il punto anche sulla questione dei licenziamenti: "La revisione della normativa sul lavoro - si legge nel documento - per quanto riguarda i licenziamenti dovrebbe essere assunta con l'obiettivo di aumentare la propensione delle aziende ad assumere. Data l'attuale situazione economica, il Governo è pronto, dopo una consultazione con le parti sociali, a intervenire sulle regole e le procedure dei licenziamenti (collettivi e individuali). L'obiettivo di questa riforma è di sostituire l'attuale disciplina del reintregro con una compensazione monetaria basata sull'età, l'anzianità e l'occupazione".  

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