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Milano in picchiata Spread senza freni

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Borse, un trader in piazza Affari a Milano

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La borsa di Milano ha chiuso una giornata difficile in ribasso, con una caduta dell'indice Ftse Mib del 3,78%. Mediaset, con una perdita del 12%, è stato il titolo più colpito dalle vendite. Il giorno dopo le dimissioni annunciate ma non chiarite del premier Silvio Berlusconi gli occhi dei mercati sono rimasti puntati sull'Italia e sul suo debito pubblico. I tassi dei titoli decennali oltre il 7%, livello inedito dall'introduzione dell'euro, segnano, per Barclays, "un punto di non ritorno". Il crollo di Milano. Inevitabile che Piazza Affari abbia sofferto più delle altre borse. A fine giornata però, anche dopo che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha parlato di "tempi brevi" per la soluzione della crisi politica, Piazza Affari si è portata su livelli superiori ai minimi di giornata. Come sempre quando è il debito pubblico ad essere sotto tiro, le banche sono state vendute a tutto campo: Unicredit ha perso il 6,8%, Popolare Milano il 6,1%, Ubi il 5,8%, Banco Popolare il 5,3%, Mps il 4,9%, Intesa il 4,2%. Decisamente in ribasso anche Lottomatica (-7,6%), Atlantia (-6,2%), Finmeccanica (-5,8%), Fiat (-5%). lo spread Btp-Bund è schizzato fino a superare i 570 punti e i rendimenti dei Btp decennali hanno sfondato quota 7%. A risentirne sono state soprattutto le banche, piu' volte sospese in asta di volatilità e tutte compatte in rosso in chiusura, con flessioni tra i 4 e i 6 punti percentuali. Da Bruxelles la Commissione ha ribadito la sua "preoccupazione" sull'evoluzione dei titoli di Stato dell'Italia. Posto che queste fluttuazioni riguardano titoli già in circolazione, i rendimenti hanno ora ampiamente superato quella soglia critica del 7 per cento che aveva costretto Grecia, Irlanda e Portogallo a chiedere aiuti a Unione europea e Fondo monetario internazionale, perché costi di rifinanziamento di questi livelli sono considerati insostenibili. Questo, mentre al generale allarmismo sulla situazione politica in Italia si è aggiunta una pesante bordata dal mercato londinese. La seconda maggiore camera di compensazione globale sulle trattazioni, Lch Clearnet ha infatti effettivamente aumentato i margini prudenziali e quindi i costi richiesti sulle operazioni riguardanti le emissioni pubbliche italiane. Nel primo pomeriggio a Milano il Ftse-Mib cade del 3,94 per cento. Gli ispettori Ue nei vari ministeri e amministrazioni pubbliche per redigere un rapporto che prima sarà sottoposto all'Eurogruppo e poi sarà presentato ai giornalisti dal commissario agli Affari economici e monetari, Olli Rehn. Al momento non e' ancora noto quando la missione terminerà. Bruxelles ha dato tempo fino a venerdì per rispondere al questionario dettagliatissimo di 39 punti sugli interventi promessi. Allarme della Marcegaglia: "Paese nel baratro". Il presidente di Confindustria non usa mezzi toni per descrivere la situazione italiana. Al termine di un convegno su ricerca e innovazione a viale dell'Astronomia la leader degli industriali chiede interventi urgenti. "Nonostante alcune decisioni prese ieri dal Governo e dal presidente Berlusconi, in queste ore stiamo vivendo un momento drammatico". I dati sullo spread, il rendimento dei titoli di stato e l'andamento delle Borse disegnano, ha aggiunto "una situazione davvero drammatica". "Non possiamo più nascondere la verità, se non si mette fine a questa situazione l'Italia non avrà più accesso ai mercati finanziari".  

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