Un Paese di furbi pronti a morire come degli eroi
Nonostantela moneta unica, infatti, i mercati sono preoccupati per i debiti sovrani. Einaudi nel 1952 metteva in guardia su una politica monetaria comune che deve essere governata da "un ente politico sovrano federale". Pena «fare un bel fiasco». Quanta lungimiranza! Di quante generazioni avremo bisogno per la costituzione di uno stato federale, visto che manca ancora un progetto? Mario Draghi, governatore di Bce, ammonisce che per uscire dalla crisi dobbiamo farcela da soli. Draghi oltre alle sue riconosciute capacità tecniche dovrà saper comunicare la realtà ai mercati, illusi da speculatori propalatori di notizie confezionate ad usum delphini. Il nostro masochismo è proverbiale. L'Italia ha tanti difetti, il terzo debito sovrano del mondo un grande patrimonio e puntualità nel pagamento degli interessi. Ricordate il film La «Grande Guerra»? Sordi e Gasmann facevano la parte di due soldati ignavi che si riscattarono morendo da eroi. Non si tratta di far morire l'Italia ma di riscattarla diminuendo il debito e facendo ripartire l'economia. Non servono né ricette miracolose né un nuovo duce. Dobbiamo uscire dal caos politico che inquina rendendo indifferenti i nostri concittadini che pur preoccupati ballano sul Titanic che affonda. Non c'è colore politico che tenga. Va preservata la democrazia in Italia e chi è addetto alla comunicazione pensi a far ragionare la gente non a demonizzare il prossimo. Quando si andrà a votare sono certo che gli italiani sapranno distinguere tra chi ha senso di responsabilità e chi no. Einaudi ha lottato contro i monopoli privati e pubblici e contro le rendite di posizione. Bisogna dare più spazio ai giovani, colpendo i farabutti e i fannulloni e ridando dignità ad un Paese detto di «furbi» che quando serve, però, sanno morire come eroi. Esoprattutto senza andare in pensione troppo presto.