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Il dollaro si riprende il palco dell'economia mondiale

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Mala crisi dell'Europa sta avvantaggiando gli Stati Uniti. L'euro, il mercato unico europeo, è stato sempre visto con un misto di diffidenza e di timore dagli Usa». Giuseppe Minna, ad della OMT, azienda di veicoli industriali, è in India per valutare possibilità di business. A margine dei lavori della missione con Confindustria, commenta con altri imprenditori il terremoto sui mercati. «È da settembre, da quando la crisi della Grecia ha cominciato a far parlare della possibilità di tornare tutti alle monete originarie che, sarà un caso, in molte gare ci è stato chiesto di presentare le offerte in dollari. Questo significa che il dollaro dopo anni, sta tornando ad essere la valuta di riferimento per gli scambi commerciali». Minna poi rivela che questo sta accadendo soprattutto nei Paesi del Medio Oriente. L'ad della OMT non è l'unico a riferire di questo fenomeno. Fuori dai Forum della missione confindustriale in India, gli imprenditori fanno capannelli e consultano nervosamente gli iPad per le ultime notizie sui mercati. Tutti sono preoccupati. «La finanza sta distruggendo l'economia reale» afferma Gianluigi Viscardi, ad della Cosberg, attiva nella robotica e nell'automazione. Accanto a lui Riccardo Pacifici, dg i Meccanotecnica Umbra, incalza: «Il vero problema è il credito. Noi abbiamo un buon rating presso le banche ma con questo spread i costi di finanziamento stanno volando alle stelle». «Un'azienda tedesca paga almeno 10 punti di interesse in meno» rilancia Vincenzo Boccia, presidente della piccola impresa di Confindustria e sottolinea che «il valore dello spread si somma all'Euribor con un alto rischio per le imprese che hanno bisogno di finanziamenti e vogliono pianificare investimenti a medio-lungo termine». Il numero uno di Aresline (produzione di poltrone per uffici e sale congressi), Roberto Zuccato, punta l'indice contro «l'incapacità decisionale». «Finora il governo si è mosso perché costretto ma bisognava intervenire prima. Ora bisogna agire in modo pesante».

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