Piazza Affari vola con le banche Allarme Btp-Bund: spread record
Torna ad accelerare lo spread tra il Btp decennale e il Bund tedesco. All'avvio dei mercati il divario tra i titoli di stato tedeschi e quelli italiani ha toccato un nuovo record a 465 punti base. Sale anche il rendimento del Btp decennale che raggiunge il 6,58%, oltre il 6,50%, considerato da molti osservatori punto di non ritorno. Titoli di Stato italiani nel mirino dei mercati finanziari dopo che il nostro Paese è stato posto sotto il monitoraggio del Fondo monetario internazionale. Continua infatti ad aggiornare nuovi record lo spread tra il Btp e il bund tedesco a 10 anni, che in mattinata ha sfondato la pericolosa soglia dei 490 punti base, toccando un picco a 491. Il rendimento del decennale italiano è salito a un livello top del 6,66%, superando quella soglia del 6,5% considerata da molti analisti punto di non ritorno. Balzo anche per il differenziale tra i Btp e i Bund a due anni, salito fino alla soglia, finora mai raggiunta, del 6%. Lo spread sui titoli a dieci anni si è successivamente assestato intorno ai 485 punti, livello che permane estremamente elevato, nonostante operatori abbiano rilevato interventi della Bce sul mercato. L'effetto contagio anche sulla Francia, dove si allarga il divario tra i titoli di Stato francesi a dieci anni e il Bund tedesco, toccando un nuovo record storico di 131,3 punti. Parte in negativo la settimana di Piazza Affari A Milano, con 38 dei principali titoli in rosso, il Ftse Mib perde il 2% a 15.040 punti, mentre l'All Share lascia l'1,86% a 15.901 punti. Ad appesantire gli indici e' ancora la crisi del debito sovrano dell'Eurozona, con i paesi periferici nel mirino. Al rialzo lo spread fra btp e bund decennali, schizzato a 480 punti base, prima di ripiegare leggermente. Fra gli istituti di credito perde il 2,8% il Monte dei Paschi di Siena, mentre scivola di oltre il 3% la Bper. Male anche i big, con Unicredit in flessione dell'1,8% e Intesa Sanpaolo giu' dell'1,6%. Giu' anche risparmio gestito e assicurativi. Forti vendite sull'energia: Eni perde l'1,99%, Enel il 2,43%. In calo anche i difensivi Snam Retegas (-1,17%) e Terna (-1,51%). Fra gli industriali contiene le perdite Buzzi Unicem (-0,71%), dopo la buona trimestrale della controllata Dyckerhoff. Giu' la galassia del Lingotto, con Fiat Industrial e Fiat auto appaiate a -2%. Nel comparto scivola anche Pirelli (-1,52%). Male Finmeccanica (-2,47%). Vendite sul lusso e sui giochi; si difendono gli alimentari: invariata Parmalat, sale Davide Campari (+0,64%). Milano tenta il rimbalzo e vira in positivo. Piazza Affari tenta di arginare le perdite, riducendo il calo dei primi scambi, ma si amplia ulteriormente lo spread tra Btp e Bund tedesco decennale, arrivando a sfondare la soglia pericolosa dei 490 punti base. A poco più di un'ora dall'avvio delle contrattazioni, l'indice Ftse Mib cede lo 0,8%, limando le perdite grazie al rimbalzo dei titoli della galassia Fiat: Fiat Spa guadagna il 2,1%, Fiat Industrial l'1,8%. Alla fine Milano annulla le perdite, in controtendenza rispetto all'andamento delle altre Borse europee, dove permane il segno rosso. A Milano il Ftse Mib balza di oltre un punto percentuale, spinta dal rimbalzo dei titoli Fiat (+5%), Pirelli (+4%) e Unicredit (+3,8%), che più avevano sofferto nelle ultime sedute. Parigi e Francoforte perdono rispettivamente l'1,3% e l'1,4%. Sul fronte dei titoli di Stato, invece, permane su livelli estremamente elevati lo spread tra Btp e Bund decennale, attestandosi intorno a 485 punti base. Lo spread fluttua Il differenziale di rendimento tra titoli di Stato dell'Italia e Bund della Germania sale e scende tra voci e smentite sull'ipotesi di dimissioni del premier Silvio Berlusconi. Stamattina lo spread tra Btp a 10 anni e Bund - che viene considerato una cartina di tornasole delle tensioni dei mercati sull'Italia - aveva toccato un nuovo massimo storico a 491 punti base, in pratica poco distante da 5 punti percentuali pieni. Successivamente, a seguito di ricostruzioni di stampa su imminenti dimissioni del premier, lo spread si era ridimensionato a 473 punti base, per poi risalire a 480 punti base dopo la smentita, giunta dal capogruppo Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto. Successivamente tuttavia il differenziale torna ad attenuarsi, a 471 punti base secondo Bloomberg. Altrettanto volatile la dinamica della Borse di Milano, che nel primo pomeriggio si attesta al più 2,24 per cento. Milano conferma il forte rialzo di fine mattinata piazza Affari, sempre la migliore tra le Borse europee con il Ftse Mib che guadagna il 2,15% a 15.674 punti e l'All Share l'1,79% a 16.493 punti. La corsa di Milano, in attesa delle evoluzioni sul fronte politico, prosegue nonostante le previsioni di avvio negativo per Wall Street: gli indici sono sostenuti dalla corsa delle banche e dei titoli del comparto industriale. In riduzione lo spread Btp-Bund che, dopo il record della mattinata, è sceso sotto i 470 punti. Nel comparto bancario brillano Intesa Sanpaolo (+4,88%), Unicredit (+3,93%) e Mediobanca (+5,63%); in ripresa anche Bpm (+1,64% con i diritti sull'aumento di capitale a +5,69%) dopo una settimana nera. Mps cede, in controtendenza, l'1,25%. In evidenza gli industriali, con Fiat +5,07% e Fiat Industrial +3,98%; bene anche Pirelli (+3,68%) e Prysmian (+3,03%). Poco mossa Mediaset (+0,54%). Salgono gli energetici, con Eni +1,41% ed Enel +1,27%. Prosegue in netto rialzo Buzzi (+3,76%); giù Diasorin (-1,58%) mentre Luxottica lima lo 0,19%.