Via al G20 a Cannes, Obama-Sarkozy: strategia comune per uscire dalla crisi
La priorità è l'euro, non la Grecia: stavolta Sarkozy e la Merkel fanno sul serio, la coppia franco-tedesca si spazientisce e in oltre 20 minuti davanti ai giornalisti non regala nemmeno un sorriso. Alla vigilia del G20 di Cannes che doveva segnare il suo grande rilancio, il capo dell'Eliseo si ritrova a fare catenaccio. A braccetto con la cancelliera che alza la voce anche più di lui. Ai minimi della popolarità, incalzato dai socialisti che hanno già scelto il loro candidato per le presidenziali di primavera, Francois Hollande, pressato da scandali e francesi depressi dalla crisi, Nicolas Sarkozy contava sulla presidenza di questo G20 per lustrare di nuovo la sua immagine diventata opaca. Il Super-Sarkò del 2007 è un ricordo, ormai il presidente è ridotto a sperare nella neonata Giulia per convincere qualche francese a fargli rimontare il pendio tutto in salita che lo divide da Hollande. A mettergli i bastoni fra le ruote è stato Georges Papandreou, il primo ministro greco alla vigilia del G20 gli ha fatto lo sgambetto annunciando il referendum che rimette tutto in discussione. E così, Sarkozy ha convocato tutti per una vigilia di fuoco sulla Costa Azzurra, presentandosi prima alle autorità istituzionali europee e del Fmi, poi anche a Papandreou stesso, come irriducibile difensore della moneta europea a braccetto con la cancelliera Angela Merkel. Aut aut di Berlino alla Grecia. La Merkel, in giacca viola, è stata durissima, anche più del collega francese. L'aut aut ai greci della cancelliera è stato durissimo, "se i greci ci stanno bene, altrimenti la nostra priorità è l'euro", ha tuonato. Dura, senza fare una piega e senza innervosirsi. Il carattere ha invece tradito ad un certo punto la stanchezza e il nervosismo del capo dell'Eliseo, che alla domanda di un giornalista sul rischio di una catena di paesi che paesi che escono dall'euro se la Grecia viene mollata, ha risposto: "adesso che volete dire? Che noi siamo decisionisti? Il problema dell'Europa non è che ha troppa leadership, è che ne ha poca...". Solito Sarkozy, sempre al limite del rischio-provocazione: "Il popolo greco è libero di decidere quello che vuole, ma noi siamo responsabili della stabilità nell'eurozona". E ancora: "Non lasceremo distruggere l'Euro, non lasceremo distruggere l'Europa". Accenti duri, facce scure, insistenza su una "situazione grave", sul "momento difficile". L'Europa con il suo autoproclamato "motore" perde colpi, i conducenti hanno provato a dare una sterzata, anche se a mezzanotte qualcuno pensa sia già tardi. E il G20 non è ancora cominciato. Prima del G20 pre-vertice per Berlusconi con i Paesi dell'area euro presenti a Cannes: Germania, Francia, Spagna, con i vertici comunitari Herman van Rompuy (presidente del Consiglio Europeo), Josè Manuel Barroso (presidente della Commissione) e Jean Claude Juncker (presidente dell'Eurogruppo). Il premier si presenta a Cannes con il maxi-emendamento al ddl stabilità approvato ieri dal Consiglio dei Ministri, con cui sono tradotti in legge gli impegni assunti nella lettera alla Ue. Obama a Cannes fa il punto della situazione con Sarkozy e Merkel che lo aggiorneranno sull'incontro avuto ieri col premier greco George Papandreou prima dell'inizio dei lavori del G20 in programma nel pomeriggio. Il presidente Usa, accompagnato dal segretario al Tesoro americano Timothy Geithner, ha già incontrato il presidente francese, e a breve vedrà la cancelliera tedesca. Sarkozy-Obama: analisi comune su tassa transazioni. Francia e Stati Uniti condividono una "analisi comune per far contribuire il mondo della finanza alla soluzione della crisi" mondiale. Lo ha affermato oggi il presidente francese Nicolas Sarkozy durante una dichiarazione congiunta con il presidente americano Barack Obama prima dell'inizio del G20. "Voglio rendere omaggio alla comprensione del presidente Obama - ha detto Sarkozy - anche su temi come quello della tassazione delle attività finanziarie, su cui ci siamo confrontati. Credo di rinvenire un'analisi comune per fare contribuire il mondo della finanza alla soluzione della crisi odierna". "L'aspetto più importante del nostro compito durante questi due giorni sarà risolvere la crisi finanziaria" ha detto da parte sua Obama, secondo cui ci sono stati "dei passi importanti verso una soluzione globale" ma si attende di definire "i dettagli" del piano da parte degli europei.