Mediobanca tiene testa alla crisi Utili per 57 milioni
Nel cda di Piazzetta Cuccia entra Roversi, uomo delle Fondazioni
L'istitutodi Piazzetta Cuccia sembra anzi fiducioso che il momento possa essere propizio per muoversi ed esorta così l'importante partecipata Telecom Italia a fare acquisizioni. «La valorizzazione va fatta per via ordinaria, ma anche straordinaria - dice al riguardo il numero uno di Mediobanca Alberto Nagel -. È un tema importante, condiviso da tutti i soci Telco, ma va rimesso all'ad di Telecom e non prioritariamente ai soci». Sulla partita per l'elezione del rappresentante delle minoranze alla fine non incide il recente tema del collegamento tra i due soci della banca, Cariverona e Unicredit: anche senza il voto di Verona risulta comunque eletto il candidato portato dalle fondazioni, il presidente Carisbo Fabio Roversi Monaco, che vince il testa a testa con il candidato dei fondi, l'economista Francesco Giavazzi. Assogestioni si deve accontentare così di piazzare il suo candidato Natale Freddi alla presidenza del collegio sindacale. Dal Cda appena insediato, per lo più in riconferma di quello uscente, oltre all'intera conferma dell'assetto di vertice emerge anche il nuovo comitato nomine, l'organismo della banca che decide sui vertici delle partecipazioni strategiche: Generali, Telecom e Rcs MediaGroup. Per la prima volta, con il cambio di governance deciso a luglio e approvato con il nuovo statuto varato dall'assemblea, l'organismo non risulta più espressione delle tre anime del patto (banche, soci industriali ed esteri), ma ai tre nomi interni (Pagliaro, Nagel e Francesco Saverio Vinci) si affiancheranno due indipendenti: Angelo Casò (presidente del patto) ed Elisabetta Magistretti. Tornando ai risultati, nel primo trimestre dell'esercizio 2011-2012 Mediobanca ha registrato utili per 57 milioni e in flessione del 55% rispetto allo scorso anno. Soffrono invece gli indicatori dipendenti dal mercato, i proventi da negoziazione passano da 79,7 milioni a un dato negativo per 12 milioni. L'istituto opera un'ulteriore rettifica su titoli di Stato greci per 44,5 milioni, che allinea il valore al 50% del nominale.