L'Europa reagisce. Milano in positivo Atene accelera: voto a dicembre

Il governo greco, riunito in sessione straordinaria, ha approvato nella notte "all'unanimità" il progetto annunciato lunedì dal primo ministro Georges Papandreou di un referendum sul piano di salvataggio che si "svolgerà il prima possibile", probabilmente a dicembre. Lo ha dichiarato il portavoce del governo Elias Mossialos. Il governo ha anche approvato la decisione del premier di chiedere venerdì al Parlamento un voto di fiducia, ha aggiunto il portavoce. L'annuncio a sorpresa di Papandreou ha causato ieri il crollo delle borse europee, suscitando anche stupore e indignazione in Europa e nel mondo. Un "no" degli elettori greci potrebbe infatti rappresentare il preludio di un default della Grecia, che minaccerebbe seriamente il futuro dell'Eurozona. Diversi deputati socialisti si erano dissociati dall'iniziativa del premier e uno di loro ha anche lasciato il gruppo, riducendo la maggioranza ad appena 152 seggi su 300 e gettando un'ombra sul voto di fiducia in programma per venerdì. Papandreou ha ribadito ai suoi ministri che "il referendum darà un mandato chiaro, ma anche un messaggio chiaro dentro e fuori dalla Grecia sul nostro percorso europeo e sulla nostra appartenenza all'euro". Il premier ha spiegato il suo rifiuto di andare a elezioni anticipate osservando che "tutto si fermerebbe" e il Paese verrebbe "trascinato nel pericolo di una bancarotta". Il presidente francese Nicolas Sarkozy e la cancelliera tedesca Angela Merkel, che si incontreranno oggi a Cannes, Francia, dove domani si aprirà il G20, si sono detti "determinati" a far applicare il piano di salvataggio della Grecia, nonostante l'annuncio del referendum. Anche Papandreou sarà oggi a Cannes, per incontrare Sarkozy e Merkel. Il ministro giapponese delle Finanze ha giudicato "sconcertante" la decisione di Atene: "L'improvviso annuncio della Grecia sull'organizzazione di un referendum, che non era previsto (dall'accordo europeo, ndr), è sconcertante", ha detto Jun Azumi in una conferenza stampa. I LISTINI La Borsa di Milano incrementa ulteriormente i guadagni ai primi scambi di contrattazione, segnando un rialzo del 2,2% a 15.262 punti. Piazza Affari tenta un rimbalzo all'indomani di una seduta choc, che ha visto l'indice principale precipitare di quasi sette punti percentuale, bruciando 22 miliardi di euro di capitalizzazione. In recupero i titoli bancari, ieri affondati dalle vendite: Intesa Sanpaolo balza del 5,8%, Unicredit del 5,4%. Il Dax di Francoforte cresce dell'1,34% a 5.912,63 punti, il Cac 40 di Parigi avanza dell'1,80% a 3.123,69 punti, l'Ftse 100 di Londra segna +0,79% a 5.464,36 punti, l'Ibex di Madrid sale dell'1,11% a 8.674,6 punti.  Il differenziale tra btp e bund segna in avvio 436,9 punti base, spread in leggera discesa rispetto alla chiusura di ieri. L'ASIA Il martedì nero dell'Europa e Wall Street - Milano ieri ha perso il 6,8% - spinge al ribasso anche le contrattazioni nei mercati asiatici. Tokyo ha chiuso in calo dell'1,70%, Sydney dell'1,52% mentre Hong Kong cede il 2,4%. Sulle borse asiatiche hanno pesato i timori per la situazione dell'Eurozona ma anche i dati macroeconomici provenienti da importanti regioni dell'Asia: la manifattura cinese, le esportazioni della Corea del Sud e e l'economia di Taiwan hanno registrato i tassi di crescita più bassi dal 2009. Non aiutano, inoltre, le previsioni negative di alcune società, come Panasonic (-5,1%) che ha messo in conto di chiudere - per la prima volta in dieci anni - il bilancio in perdita. Anche le attese su Wall Street, in attesa di conoscere i dati macroeconomici americani nel pomeriggio, non sono positive (i future sugli indici sono negativi) mentre i timori sui conti pubblici dell'eurozona tengono l'euro sotto pressione rispetto alle altre valute. Gli indici dei titoli guida delle principali borse dell'area Asia-Pacifico: - Tokyo -1,70% - Hong Kong -2,40% - Shanghai -0,03% - Seul +0,45% - Taiwan +0,03% - Sydney -1,52% - Mumbay -1,12%  - Singapore -1,08%  - Bangkok +0,05% - Giakarta -1,06%.