Berlino ad Atene: serve chiarezza
Angela Merkel ha detto di aspettarsi dalla Grecia maggiore chiarezza sull'attuazione del piano di aiuto europeo. "Abbiamo messo in piedi un programma con la Grecia la settimana scorsa" ha spiegato il Cancelliere tedesco durante la riunione a Cannes, alla vigilia del G20, "Vogliamo realizzare questo programma e per questo abbiamo bisogno di chiarezza. E' a questo che deve servire la riunione di questa sera". Merkel deve incontrare il presidente francese Nicolas Sarkozy, rappresentanti delle istituzioni europee e il direttore generale del Fmi Christine Lagarde, prima di una riunione con il primo ministro greco Georges Papandreou. Per Merkel-Sarkozy non c'è alternativa agli accordi presi e al rispetto pieno nei tempi. Su questo è necessario fare assoluta chiarezza. E' questo il succo della posizione che, stando a fonti diplomatiche europee, stasera Nicolas Sarkozy e Angela Merkel sosterranno nella riunione con il premier greco George Papandreou, convocato con urgenza per spiegare come intende procedere dopo la decisione di indire un referendum. La tensione dopo che la Grecia ha annunciato il referendum è massima e sempre più aggrovigliata se è vero che i leader europei, come sostiene Atene, erano al corrente delle intenzioni di Papandreou. Alle 17.30 prima riunione tra Sakozy, Merkel, Jean Claude Juncker (Eurogruppo), Josè Barroso (Commissione), Herman Van Rompuy (Ue), Christine Lagarde (Fmi). Alle 19 arriva il presidente cinese Hu Jintao che si riunisce in bilaterale con Sarkozy. Alle 20.30 tocca a Sarkozy, Merkel, Lagarde, il premier greco Papandreou e il ministro delle finanze Evangelos Venizelos. "Riunione di lavoro", indica la presidenza francese. E' la vera e propria "convocazione" del premier ellenico. Il presidente della Bce, Mario Draghi, si recherà nella città francese solo domani, dopo aver presieduto le riunioni del Consiglio direttivo. Domani mattina è prevista la riunione dei leader dei paesi membri Eurozona del G20: Merkel, Sarkozy, Berlusconi, Zapatero, Van Rompuy, Barroso. "Abbiamo bisogno di chiarezza, a questo serve la riunione di stasera", ha detto la cancelliera Merkel. La questione del referendum greco ha gelato tutte le aspettative. Ora si corre ai ripari cementando alcuni principi il primo dei quali è che comunque si mettano le cose in grecia, chiunque governi, dovrà rispettare gli accordi presi con l'Eurozona, il Fondo monetario, la Bce. D'altra parte al rispetto degli accordi sono legati gli esborsi delle tranche del vecchio prestito e la conclusione positiva dei negoziati per il nuovo prestito da 100 miliardi di euro. La prospettiva del referendum in gennaio crea un problema particolare al fmi che per intervenire deve avere la certezza che atene sia in grado di fronteggiare gli impegni finanziari nei successivi 12 mesi. Di qui una prima conferma: la preparazione del referendum non deve ostacolare l'agenda delle cose da fare (dalla riorganizzazione dello stato alle privatizzazioni). Il parlamento greco deve adottare il piano di salvataggio senza aspettare il referendum. Secondo paletto: fare appello alle forze politiche affinché non si dividano sull'attuazione delle misure economiche e sull'adesione all'unione monetaria. «I greci devono dire presto e senza ambiguità se scelgono o no di restare nella zona euro - ha indicato oggi il premier francese Fillon - e se referendum ci sarà occorre che i termini siano chiari: la scelta è tra la solidarietà europea contro sforzi di riforma e il fallimento. La paura è che fino al referendum tutta l'operazione salvataggio della grecia, compresa la possibilità di agganciare cina, brasile e russia nelle misure per sostenere le emissioni sovrane nell'Eurozona, resti ostaggio delle urne. Fonti diplomatiche europee hanno indicato che se già era difficile prima coinvolgere i brics nelle operazioni dell'Efsf (il fondo salva-stati) "adesso non sarà proprio in agenda". Per questo aumentano le probabilità di un intervento del Fondo monetario internazionale attraverso una linea di credito multinazionale come misure di precauzione contro una crisi finanziaria drammatica nell'Eurozona che coinvolga l'italia. Su questa eventualità, però, c'è comunque molta cautela: la posizione della Casa Bianca è che l'Europa ha i mezzi per potersela cavare. Il pre-vertice prima del G20 si dovrebbe tenere domani a Cannes un incontro dei Paesi dell'area euro che sono anche membri del G20. E' quanto si apprende da fonti diplomatiche, che spiegano come la riunione dovrebbe servire a fare il punto della situazione sull'area euro. Alla riunione, prevista per le 10,30, dovrebbero prendere parte Herman Van Rompuy, Presidente del Consiglio Europeo, Josè Manuel Durao Barroso, presidente della Commissione Ue, il presidente dell'Europegruppo Jean Claude Juncker, il presidente francese Nicolas Sarkozy, la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il premier spagnolo Josè Luis Rodriguez Zapatero.