Bpt nel mirino: Borse europee in rosso
L'Italia fallisce la prova dei mercati: Piazza Affari è la peggiore d'Europa (-3,82%) e i Btp restano sotto assedio con lo spread che vola oltre i 400 punti base mentre il rendimento schizza sopra il 6 per cento. La paura di un contagio della crisi del debito tiene sotto pressione in realtà tutti i mercati del Vecchio Continente (Parigi -3,16%, Francoforte -3,23% e Madrid -3,82%) e la tensione è alta su tutti i titoli di Stato. BTP L'OSSERVATO SPECIALE Alla riapertura delle Borse, dopo le voci sui piani di emergenza di Unione Europea, Fmi e banche centrali per una rete di sicurezza intorno a Spagna e Italia, prevale la paura e gli investitori preferiscono restare alla finestra - spiegano gli operatori - in attesa che i leader della zona euro spieghino i loro piani. Neppure l'intervento della Bce, che sul mercato secondario dei titoli di Stato ha acquistato debito italiano e spagnolo, è bastato a raffreddare i mercati. La forbice tra i bonos decennali (i titoli di stato spagnoli) e l'analogo bund tedesco si allarga a 354 punti base col rendimento dei titoli spagnoli al 5,63% ma è il Btp l'osservato speciale. È record non solo per il decennale ma anche per i Btp a 5 e a 2 anni. Il rendimento del Btp a due anni vola oltre la soglia del 5% segnando i massimi da luglio 2008 mentre sfiora la soglia del 6% il rendimento del Btp a cinque anni sul mercato secondario, segnando un nuovo massimo storico dall'introduzione dell'euro nel 1999. TITOLI BANCARI SOTTO STRESS A pagare il conto per primi sui listini sono i titoli bancari (-4,73%) ma in una difesa, non d'ufficio, arrivano le dichiarazioni di due tra i banchieri più rappresentativi. Queste tensioni rappresentano "il gravissimo deterioramento" del merito di credito dell'Italia sui mercati dovuto "anche a causa della perdurante incertezza della situazione politica interna", commenta il presidente del Consiglio di Sorveglianza di Intesa Sanpaolo, Giovanni Bazoli. "È imperativo ridurre gli spread che riflettono esclusivamente il rischio sovrano italiano e non quello delle banche", dichiara invece l'ad di Unicredit, Federico Ghizzoni, che ricorda come "il costo dei CDS è aumentato dai 100 punti base del 2010 ai 400/450 punti base di oggi, con incrementi del costo della raccolta che ci spiazzano rispetto ai concorrenti europei". "Banche e imprese non riusciranno nel tempo a reggere il confronto europeo visto che ci accomuna una sola moneta, l'euro", ha aggiunto. DISOCCUPAZIONE E INFLAZIONE A contribuire alla giornata nera di Piazza Affari anche i dati dell'Istat secondo cui il tasso di disoccupazione a settembre è salito all'8,3%, con quella giovanile attestata al 29,3% ai massimi dal 2004. I prezzi al consumo sono schizzati a ottobre al 3,4% al top dal 2008. Il tasso di disoccupazione a settembre sale all'8,3%, in aumento di 0,3 punti percentuali sia rispetto ad agosto sia rispetto all'anno precedente. Il numero dei disoccupati, pari a 2.080 mila, aumenta del 3,8% rispetto ad agosto (76 mila unità). Su base annua si registra una crescita del 3,5% (71 mila). La disoccupazione maschile cresce del 4,4% rispetto al mese precedente e del 3,3% nei dodici mesi; anche il numero di donne disoccupate aumenta rispetto ad agosto (+3,1%) e su base annua (+3,8%). A settembre gli occupati sono 22 milioni 911 mila, in diminuzione dello 0,4% (-86 mila unità) rispetto ad agosto. Nel confronto con l'anno precedente l'occupazione resta sostanzialmente invariata. Il tasso di occupazione si attesta al 56,9%, in diminuzione sia nel confronto congiunturale (-0,2 punti percentuali) sia in termini tendenziali (-0,1 punti percentuali). Senza lavoro quasi un giovane su tre: il tasso di disoccupazione giovanile sale al 29,3%, con un aumento congiunturale di 1,3 punti percentuali. Nel mese di ottobre invece l'inflazione registra un aumento dello 0,6% rispetto a settembre e del 3,4% nei confronti dello stesso mese dell'anno precedente (era 3% a settembre). Si tratta del dato piu' alto da ottobre 2008. La dimensione della crescita congiunturale, aggiunge l'Istat, rispecchia anche gli effetti delle misure previste dalla recente manovra finanziaria e, in particolare, dell'aumento dell'aliquota Iva ordinaria al 21%. L'inflazione acquisita per il 2011 è al 2,7%. TASSI E FONDO SALVA STATI Giovedì la Bce potrebbe decidere un taglio dei tassi oltre a decidere sugli acquisti dei titoli di Stato che hanno già raggiunto 174 miliardi di euro. Sarà il banco di prova per Mario Draghi insieme al rafforzamento del fondo salva-stati deciso all'ultimo consiglio europeo, quello in cui Silvio Berlusconi ha presentato la sua lettera di intenti. Sempre lui sarà tra i protagonisti del G20 dove come ultimo atto da presidente del Financial stability board presenterà la "black list", l'elenco delle 29 grandi istituzioni finanziarie in grado di generare danni all'intero sistema in caso di difficoltà.