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Fiom all'attacco del contratto aziendale di Fiat

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Ein particolare se la prende con Fim e Uilm per la «disponibilità» espressa all'ad Marchionne. «È un atteggiamento grave perchè da un lato smentisce l'accordo del 28 giugno dall'altro è l'adesione esplicita all'articolo 8» ha affermato Maurizio Landini, segretario generale Fiom. «I lavoratori vogliono continuare ad avere un contratto nazionale ma per Fiat è una scelta coerente come quella di uscita da Confindustria e con la richiesta al governo dell'articolo 8. Noi chiediamo che quella legge venga cancellata». Landini poi precisa che non intende «accettare che la Fiat esca dal contratto nazionale». Un'idea rilanciata dal leader della Cgil Camusso: c'è un arretramento delle condizioni di lavoro. Ma Fim e Uil replicano: noi pensiamo ai lavoratori, bisogna dare uniformità di contratto in ambito Fiat. Intanto il Financial Times ieri ha dedicato una lunga analisi al rapporto Fiat-Italia, alla vigilia del cda di Torino che oggi approverà i conti del trimestre. Il quotidiano economico sottolinea che Marchionne «è impegnato in una dura lotta sul fronte domestico». Nel cda il manager «non potrà evitare le domande sui piani riguardanti l'Italia dove Fiat ha troppi stabilimenti che lavorano per un mercato europeo stagnante». Fiat Industrial dovrebbe chiudere il terzo trimestre con un utile netto pari a 175 milioni di euro e un utile della gestione ordinaria per circa 405 milioni. L'indebitamento netto industriale è atteso a 1,66 miliardi (2,1 miliardi a fine marzo). Il risultato prima delle tasse del gruppo è previsto a 355 milioni, l'utile netto a 170 milioni, mentre il debito netto industriale è stimato a 4,1 miliardi. Per l'intero esercizio gli analisti stimano un trading profit di 2,175 miliardi.

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