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S&P's taglia il rating a 24 banche italiane

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L'agenziaStandard and Poor's, traccia un quadro difficile per le banche italiane nei prossimi anni e taglia il rating di 24 istituti. S&P paventa, al pari di altri soggetti economici e di impresa, un rischio di stretta sul credito nel breve medio termine dovuto appunto a un funding più caro. Un meccanismo che il governo italiano dovrebbe scongiurare attraverso «misure fattibili di aumento della crescita e una più veloce riduzione del peso del debito dovuto al settore pubblico». L'agenzia rileva come «il costo del funding aumenterà notevolmente a causa dei maggiori spread sul debito sovrano italiano». Per questo ci si attende un maggiore costo di finanziamento per banche e imprese che «porterà a condizioni di credito più rigide e un rallentamento dell'attività economica nel breve-medio termine». L'agenzia ha così tagliato il rating di Mps (da A- a BBB+), Banco Popolare (da A- a BBB), Ubi Banca (da A ad A-), Banca Popolare di Milano (da A- a BBB+), Banca Carige (da A- a BBB+). Confermati i rating di Intesa Sanpaolo e Unicredit (entrambi A). Stabili anche Bnl (A+) e Mediobanca (A). Giù i rating di Popolare Emilia Romagna, Popolare Vicenza, Credito Emiliano, Veneto Banca, Cassa Risparmio Teramo (al livello BB+ spazzatura), Iccrea, Caricento, Popolare Alto Adige, Banca di Bologna, Agos Ducato, Farmafactoring, Mediocredito Friuli, BancaSai.

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