Passaggio di consegne Trichet-Draghi Vertice d'emergenza franco-tedesco
Scatta un vero e proprio vertice di emergenza a Francoforte tra Germania, Francia, ma anche la Bce e il Fondo monetario internazionale, mentre apparentemente bisogna cercare di chiudere una intesa sui punti chiave su cui sono attese riposte dal vertice europeo di domenica prossima. Il presidente francese Nicolas Sarkozy è improvvisamente decollato alla volta di Francoforte - nonostante un figlio che gli sta per nascere a Parigi, la "première dame" Carlà è già in clinica - dove si trova la cancelliera Angela Merkel per la cerimonia di commiato del presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, il cui mandato scadrà a fine mese. Cerimonia che è occasione anche per un passaggio di consegne simbolico con il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi, che rileverà la guida della Bce da novembre. Ma a queste improvvise consultazioni a Francoforte parteciperanno anche i ministri delle Finanze di Germania e Francia, rispettivamente Wolfgang Schaeuble e Francois Baroin, e perfino la direttrice del Fmi, Christine Lagarde. Lo hanno riferito fonti dell'Eliseo, sostenendo che si tratterà di "riunioni informali". Ai colloqui parteciperanno anche presidente del Consiglio Ue Herman Van Rompuy, il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, che erano già previsti a Francoforte sempre per la cerimonia della Bce, assime a Trichet e Draghi. "Non è prevista alcuna dichiarazione al termine di questa riunione di lavorio", ha puntualizzato l'Eliseo. Il tutto presumibilmente con l'obiettivo di trovare una intesa da portare al vertice tra leader europeo di domenica, da cui sono attese nuove energiche misure contro la crisi sui debiti pubblici. Intanto in un'audizione parlamentare il ministro degli Esteri Franco Frattini ha ribadito le sue critiche - seppur in modo indiretto - all'asse franco-tedesco. Di fronte alla "tendenza un po preoccupante di pulsioni intergovernative a scapito dell'approccio comunitario", ha detto, l'Italia sostiene la necessità che l'Europa parli con una voce sola, "sia al suo interno che in ambito G20". Nei giorni scorsi la cancelliera tedesca Angela Merkel si era mostrata fredda sul summit tra capi di stato e di governo di domenica, mentre ora sembra un vero giallo quello che circonda la reale situazione dei rapporti dell'asse franco-tedesco, che da mesi tende a dettare la linea al resto dell'Ue. Perché a seguito di indiscrezioni di stampa che avevano riferito di un accordo sull'aumento del potenziale di intervento del fondo salva stati - lo European Financial Stability Facility - un portavoce del ministero delle Finanze tedesco oggi ha invece riferito di "discussioni intense", che pur procedendo in maniera "positiva", sia a livello telefonico sia tramite i tecnici presenti a Bruxelles, "non sono terminate". Da Parigi intanto diversi parlamentari hanno dipinto un quadro anche più allarmistico. Giungendo ad un pranzo di lavoro con una formazione della maggioranza "il presidente ci ha avvertito di rispettare i tempi previsti, perché in qualunque momento avrebbe potuto dover partire per Berlino", ha riferito il deputato del Nouveau Centre Charles de Courson. "In Germania la coalizione è divisa su questi temi, e non c'è solo la Merkel da convincere". Sarkozy "spera di trovare una soluzione se per domenica non ci fosse una soluzione - ha proseguito Courson citando il presidente - potrebbe crollare tutto". E in questo quadro in parallelo anche in Grecia sono ore di apprensione. Domani il parlamento sarà chiamato a ratificare le misure di austerità supplementari pretese dai partner europei e dal Fmi per versare una nuova tranche di aiuti. La decisione dell'Eurogruppo su questo fronte è attesa sempre dai summitd el fine settimana, ma la maggioranza di governo socialista greca ha un margine molto risicato: solo 4 voti. Intanto da oggi il paese è di nuovo preda delle tensioni sociali, con 48 ore di sciopero generale proprio contro le misure approntate dal governo, e manifestazioni che nella capitale, dove sono scese in piazza decine di migliaia di persone, sono degenerate in scontri con le forze dell'ordine. Secondo il ministro delle Finanze Evangelos Venizelos Atene sta ora combattendo "la madre di tutte le battaglie".