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L'industria del lusso non conosce crisi

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Dovrebbe crescere del 10% nel 2011 Aumenta la domanda di Usa e Cina

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Anzisembra che ci sia un rapporto inversamente proporzionale tra il peggioramento degli indicatori economici e la crescita dell'industria del lusso. La crescita è dovuta all'aumento della richiesta dei mercati statunitensi ed europei e alla forte performance in Cina e America Latina. Brain ha anche rivisto le vendite del 2010 da 172 a 173 miliardi di euro, pari a una crescita del 13% rispetto all'anno precedente. Le previsioni per il 2011 (+10%) sono determinate soprattutto dall'atteso aumento di vendite di gioielli e orologi, che dovrebbero salire del 18%. Per accessori e abbigliamento di lusso si prevede invece un aumento di richiesta del 13% e dell'8%. Bene le automobili, l'alimentare (ma non i vini) e l'arredamento, in calo presenze negli alberghi e yacht. Un altro studio coordinato da Altagamma, il «Fashion and Luxury Insight 2011» condotto con la Sda Bocconi, analizza il fatturato delle imprese mondiali del settore più orientate sulla moda, con un giro d'affari che nel 2010 è aumentato del 10,9% (-5,3% nel 2009, l'anno neanche tanto horribilis per il comparto) mentre nel primo semestre 2011 la crescita complessiva dei fatturati è del 12,4%. In particolare, quello delle auto di lusso rappresenta uno dei mercati di maggiore dimensione, con 245 miliardi di euro di vendite nel 2010. Dopo la flessione del 2009, il mercato è tornato a crescere l'anno scorso (+17%) e nel 2011, con un'attesa di incremento a fine anno del 14%, che lo porterebbe a raggiungere complessivamente 280 miliardi di vendite nel mondo. Secondo lo studio Bain & Company e Fondazione Altagamma il settore automobilistico vive una forte spinta da parte della Cina, la cui crescita è sempre più guidata dalle grandi città. Il comparto vinicolo di alta gamma è stato coinvolto dalla crisi finanziaria registrando un calo del 4% nel 2009 ma riprendendosi già nel 2010 con una crescita del 12%, che rallenta quest'anno con un'attesa di aumento del 6%, raggiungendo così 42 miliardi di vendite. I superalcolici mostrano grandi differenze tra i diversi Paesi mondiali tra i mercati maturi ed i mercati emergenti, dove il trend di polarizzazione degli acquisti è più marcato. Gli alberghi di lusso sono stati i più colpiti dalla crisi finanziaria, registrando nel 2009 un calo del 20%. Nel secondo trimestre del 2010 il mercato è arrivato al punto di flessione, invertendo il trend e registrando una lieve ripresa per tutto l'anno scorso (+3%). Nel 2011 il mercato dovrebbe raggiungere i 111 miliardi, grazie a un miglioramento del tasso di occupazione delle camere. La crescita futura verrà guidata principalmente dal segmento business, che corrisponde oggi già al 75% del mercato totale. Il mercato alimentare di lusso, che comprende le vendite in cibo gourmet e bevande di alto di gamma ma anche le vendite in ristoranti di alto livello, nel 2010 è cresciuto del 10%) e nel 2011 ci si attende una buona crescita (+6%), portando il valore del mercato a raggiungere 35 miliardi di vendite complessive. I consumatori mostrano un interesse sempre maggiore nei confronti della qualità degli alimenti, specialmente in categorie come i formaggi, il cioccolato, l'olio di oliva e il caviale, anche se l'acqua di alto di gamma rappresenta la principale fetta nella spesa di alimentare. Nel 2011 le vendite di design e arredamento di lusso raggiungeranno circa 18 miliardi, valore pari a quello del 2008, raggiunto grazie ad una graduale crescita nel 2010 (+7%) e e nello stesso 2011 (+6%). Secondo gli studi, presentati a Milano da Armando Branchini, segretario generale della Fondazione Altagamma, a livello globale i mercati emergenti si differenziano: Brasile, India e Medio Oriente stanno vivendo una seconda ondata di «luxurization». L'ottimismo del settore è dimostrato dal fatto che Brunello Cucinelli, imprenditore del cachemire, è pronto a quotarsi in Borsa a Milano in primavera. Le attese per i risultati del 2011 sono positive, con un giro d'affari visto in crescita per il 18%.

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