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Atene promette alla Ue altre misure dolorose

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Allavigilia del vertice G20 finanze in programma oggi a Parigi, trapela dal ministero dell'Economia francese che il contributo dei creditori privati al piano di salvataggio della Grecia dovrà «probabilmente» essere più elevato del 21% stabilito dal piano del 21 luglio. Ieri il premier greco Giorgio Papandreou, ha incontrato il presidente della Ue Herman Van Rompuy, il numero uno dell'Eurogruppo Jean Claude Juncker e il commissario agli Affari economici Olli Rehne. A tutti e tre ha ribadito che Atene è pronta «alle riforme necessarie anche se dolorose». «Il summit del 23 ottobre deve trovare una soluzione completa ai problemi dell'Eurozona e punto cruciale è una decisione sulla Grecia», ha detto il premier, spiegando che i leader stanno lavorando ad un pacchetto che comprende anche una più profonda cooperazione economica, il rafforzamento dell'Efsf e del settore bancario. Juncker ha ribadito che «sbaglia chi specula sull'uscita dell'euro dalla Grecia o su un default». Intanto sono ripartite le proteste dei sindacati greci contro le misure di austerity decise dal governo. Uno sciopero generale di 48 ore è stato indetto per il 19 e 20 ottobre dai due principali sindacati. Ieri e oggi i trasporti pubblici (eccettuati i treni suburbani) sono rimasti fermi in tutta la Grecia a causa dello sciopero proclamato dai dipendenti del settore che hanno inscenato una manifestazione nel centro di Atene. Oggi sciopereranno anche i proprietari dei taxi contro l'approvazione del disegno di legge sulla liberalizzazione della loro professione. Pure i portuali stanno mettendo in atto scioperi a singhiozzo che fanno «saltare» le partenze dei traghetti per le isole con grave danno per il turismo mentre i medici ospedalieri si sono astenuti dal lavoro per quattro ore.

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