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La Ue pronta ad un altro giro di vite sui bilanci

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InItalia le due big (ma molto probabilmente anche Mps e Ubi) non avranno problemi assicura il presidente di Intesa Sanpaolo Giovanni Bazoli mentre il Banco potrebbe essere al di sopra con le azioni decise nelle scorse settimane. La possibile decisione ha già incontrato l'opposizione del settore bancario tedesco che ritiene esagerati i nuovi requisiti e potenzialmente in grado di aggravare i problemi. Le banche chiedono ai governi di assicurare piuttosto la solidità del proprio debito giungendo a dubitare, per voce del numero uno di Deutsche Bank, Josef Ackermann, della capacità dei governi di risolvere la crisi. Il piano salva banche messo a punto dai vertici europei comincia così a prendere forma. La decisione di alzare l'asticella al 9% risponde così alle critiche emerse nell'ultimo stress test quando era stata fissata al 5%, un livello agevolmente superato dalla quasi totalità degli istituti del Vecchio Continente (solo 8 non passarono l'esame). Secondo uno studio di Credit Suisse, sarebbero 66 le banche a fallire il test e a farne le spese maggiori sarebbero tre istituti: Royal Bank of Scotland, Deutsche Bank e Bnp per un totale di 47 miliardi. Problemi anche per Societè Generale (già molto esposta verso la Grecia) e Barclays. Le banche incassano un'altra brutta notizia: quelle con titoli greci in portafoglio saranno costrette a subire perdite fino al 50%, dal 21% stabilito a luglio.

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